Uomo politico cileno. Figlio naturale di Ambrosio, nel 1781, all'età di
cinque anni, fu inviato in Europa per esservi educato. Orientatosi verso le idee
liberali, entrò in conflitto con il padre, viceré del Perù;
quest'ultimo lo ripudiò e
B. non poté così fare
ritorno in America Latina se non dopo la morte del genitore, nel 1802. Unitosi
ai gruppi che avevano intrapreso la lotta per l'indipendenza dalla Spagna,
combatté a fianco di J. de San Martin, e, dopo la vittoria conseguita
sugli Spagnoli a Chacabuco (1817), la giunta di Governo lo nominò
direttore supremo del Cile. Nel febbraio del 1818 proclamò l'indipendenza
del Cile e si pose a capo del Governo, favorendo lo sviluppo economico e
culturale del Paese (a lui si deve la nascita dell'università di
Santiago). Successivamente appoggiò le campagne militari condotte da San
Martin nel Perù, roccaforte della resistenza spagnola. Nel 1823, a causa
dell'ostilità nei suoi confronti da parte dei proprietari terrieri,
contrari sia alla sua politica sociale, sia al suo governo personale, fu
costretto a dimettersi per ordine del generale Freire. Esiliato, si
ritirò in Perù e visse a Lima sino alla morte (Chillán 1776
- Lima 1842).