Generale borbonico. Contribuì, con il cardinale Ruffo, ad abbattere la
Repubblica Partenopea (1799) combattendo soprattutto contro i Francesi a Capua,
a Siena e a Reggio. Nel 1815, comandante superiore delle Calabrie, fu incaricato
di presiedere all'esecuzione di G. Murat. Nel 1820 come comandante della
provincia di Salerno, allo scoppio dei moti, abbandonato dalle truppe, convinse
il re a desistere e a concedere la Costituzione. Fu nominato viceré di
Sicilia nel 1830 e l'anno seguente fu chiamato a prestare servizio in
qualità di comandante generale dell'esercito borbonico (Campagna, Salerno
1775 - Torre Annunziata, Napoli 1836).