Biol. - Relativo al nucleo della cellula. ● Patol. -
Ittero n.:
malattia del midollo osseo che colpisce il neonato, caratterizzata da una
pigmentazione gialla di alcuni nuclei del cervello; provoca disturbi nervosi.
● Sociol. -
Famiglia n.: gruppo familiare costituito dai suoi
componenti fondamentali (padre, madre e figli), che risiedono nella medesima
abitazione. ● Gramm. -
Costituenti n. della frase: componenti
elementari della frase che ne formano il nucleo essenziale, ovvero: soggetto,
predicato verbale, complemento oggetto. ● Chim. -
Chimica n.:
branca della chimica che si occupa delle modificazioni chimiche riferite a
reazioni o radiazioni
n. ● Fis. - Termine riferito esclusivamente
al nucleo dell'atomo. ║
Ingegneria n: branca dell'ingegneria che si
occupa della realizzazione e gestione di impianti
n. (ad esempio,
centrali
n.). ║
Forze n.: forze di natura non ancora
definita, responsabili della stabilità del nucleo dell'atomo. ║
Energia n.: energia propria del nucleo o da esso generata. ║
Combustibile n.: ogni materiale composto da nuclei che siano in grado di
sostenere una reazione di fissione, o che possano generare energia
n.
║
Centrali n.: impianti finalizzati alla produzione di energia,
mediante reazioni di tipo
n. che si svolgono all'interno di un reattore.
La fissione controllata di combustibile emette energia termica che, direttamente
o attraverso una serie di trasferimenti di calore a fluidi interposti (acqua,
elio, ecc.), evolve in energia meccanica e poi elettrica. Nonostante la
costruzione di centrali
n. richieda maggiori investimenti rispetto a
quelle di tipo tradizionale, il basso costo del combustibile, la limitata
quantità necessaria al funzionamento di un singolo impianto, l'elevata
disponibilità di approvvigionamento garantita dai giacimenti rendono
economicamente conveniente la produzione di energia elettrica da fissione
n. Essa è però insicura da un punto di vista ambientale,
come dimostrano gli incidenti di Chernobyl e di Three Mile Island. ║
Tecnologie n.: insieme di operazioni e tecnologie legate all'utilizzo di
combustibile
n.; possono riguardare vari aspetti del ciclo del
combustibile, la sua manipolazione, la progettazione e gestione delle
apparecchiature ad esso relative e dei sistemi di sicurezza. ● Med. -
Medicina n.: branca della medicina che si occupa di studiare possibili
utilizzi dell'energia
n. per fini diagnostici o terapeutici. La materia
vivente è portata a reagire in maniera differente a seconda delle
sostanze con le quali entra in contatto: in questo contesto la somministrazione
controllata di isotopi stabili o radioattivi permette di riconoscere,
controllare e sorvegliare radicali, molecole ed elementi cellulari. Grazie
all'impiego di sostanze marcate come i
radioisotopi, è stato
possibile sviluppare o approfondire le conoscenze sull'organismo e alcune sue
patologie, fornendo talvolta anche gli strumenti per combatterle. La medicina
n. ha avuto un notevole sviluppo negli anni successivi alla seconda
guerra mondiale; l'utilizzo di tecniche e apparecchiature sempre più
specifiche e sofisticate ne ha accelerato uno sviluppo autonomo, fino a farne
oggetto di insegnamento universitario e di specializzazione. ● Arte -
Arte n.: movimento artistico fondato da E. Baj, S. Dangelo, R. Crippa, G.
Dova e altri, che ne sottoscrissero il manifesto a Bruxelles il 1° febbraio
1952. L'arte
n. nacque come reazione all'Astrattismo, ponendosi come
punto di riferimento nell'ambito della sperimentazione delle possibilità
rappresentative e di mezzi espressivi ancora inutilizzati: a questo proposito
venne adottata la tecnica dell'
acqua pesante. Il movimento
n., che
fu attivo fino al 1961, tra il 1955 e il 1959 curò l'edizione della
rivista "Il Gesto". ● Mil. -
Armi n.: armi che sfruttano l'energia
liberata da un processo di fusione o fissione
n. al posto degli esplosivi
convenzionali. Si tratta di
testate ad esplosivo
n. che devono
essere abbinate ad un razzo vettore che le indirizzi sul bersaglio. Possono
essere
bombe atomiche (V.
ATOMICA, BOMBA);
bombe termonucleari o
bombe H o
bombe all'idrogeno
(V. TERMONUCLEARE);
bombe a neutroni o
bombe N (V.
NEUTRONE). L'enorme quantità di energia
liberata da una reazione
n. sviluppa, nel punto dell'esplosione, milioni
di gradi di temperatura e milioni di atmosfere di pressione; parallelamente ad
un'onda termica devastante, si irradia a velocità di migliaia di
chilometri al secondo un'
onda d'urto provocata dalla differenza di
pressione generata dall'esplosione, chiamata
effetto pistone. L'onda
d'urto, in funzione del tipo di bomba e dell'altitudine a cui avviene
l'esplosione, può raggiungere notevoli valori di sovrappressione;
è, quindi, in grado di provocare lo sfondamento della maggior parte delle
costruzioni colpite; a questa fa seguito una
seconda onda in direzione
opposta, generata dal risucchio causato dallo spostamento delle sfere gassose
più calde verso l'alto: l'azione combinata delle due onde produce un
effetto demolitore di tipo meccanico. Le radiazioni termiche emesse si propagano
alla velocità della luce: intensità e distanza sono in funzione
della potenza e dell'altezza dello scoppio. L'onda termica, agendo per
irradiamento diretto, produce ustioni su animali e persone; inoltre, grazie ai
venti provocati dall'effetto risucchio, può provocare e diffondere vasti
incendi. L'effetto radioattivo è causato dall'irradiamento prodotto
immediatamente al momento dall'esplosione, ma anche dalla radioattività
rilasciata successivamente dagli oggetti colpiti dalla prima onda, e dalla
ricaduta radioattiva dovuta all'esplosione stessa. L'onda iniziale, il cui
effetto si esaurisce entro il primo minuto, è costituita da radiazioni
gamma primarie e da neutroni: l'irradiamento corpuscolare provocato dai neutroni
produce, al contatto con i neutroni dell'atmosfera, un irradiamento gamma
secondario di natura elettromagnetica. Le radiazioni prodotte da bombe A e H
sono prevalentemente di natura elettromagnetica, mentre nel caso di bombe N
l'irradiamento è soprattutto corpuscolare. ║ In base all'energia
prodotta, le testate
n. sono chiamate
di piccola energia (per
potenze fino a 20 kton),
di media energia (tra 20 e 300 kton),
di
grande energia (oltre i 300 kton). Le prime vengono utilizzate
prevalentemente come
armi tattiche sul campo di battaglia e, quindi,
necessitano di una gittata entro i 200 km. Le testate di piccola o media
energia, ma con una gittata di circa 2.000 km, vengono considerate
di
teatro. Le bombe di energia media o grande, a lunghissima gittata, sono
definite
strategiche. ║ A seconda della quota prevista per
l'esplosione, le testate
n. vengono ulteriormente suddivise in:
bombe
di alta quota, che producono un basso effetto meccanico e un alto effetto
termico;
bombe di superficie, caratterizzate da alta ricaduta
radioattiva: l'urto prodotto è massimo tanto da formare un cratere;
bombe sotterranee, con effetti distruttivi limitati, ma in grado di
generare un effetto sismico;
bombe sottomarine, generatrici di onde di
sovrappressione e di onde di marea: provocano irrilevante effetto termico, ma
sensibile radiazione secondaria e ricaduta radioattiva. ● Encicl. - Fu A.
Einstein a teorizzare per la prima volta, nel 1939, il possibile utilizzo
dell'energia
n. per scopi militari: venne quindi varato dal presidente
americano T. Roosvelt il
Manhattan Project, a cui partecipò anche
E. Fermi, e che culminò con la prima esplosione nel deserto del Nuovo
Messico il 16 luglio 1945. Benché altre potenze si fossero applicate per
produrre ordigni
n., gli Stati Uniti furono i soli ad utilizzare testate
n. in operazioni di guerra: il 6 e il 9 agosto 1945 ne vennero impiegate
due per bombardare le città giapponesi di Hiroshima e Nagasaki,
provocando almeno 100.000 vittime tra la popolazione. Nel 1949 anche l'Unione
Sovietica arrivò a produrre una propria bomba
n.; seguirono la
Gran Bretagna (1952), la Francia, la Cina, l'India, la Repubblica Sudafricana e
altri Paesi. In Italia nel 1952 venne istituito, all'interno del CNR, il
Comitato Nazionale per le Ricerche Nucleari (CNRN), sostituito nel 1960 dal
Comitato Nazionale per l'Energia Nucleare (CNEN), che giunse nel 1991 alla sua
attuale denominazione di ENEA (Ente per le Nuove tecnologie, l'Energia e
l'Ambiente).
Raffigurazione schematica di centrale nucleare