Libro autobiografico di G. D'Annunzio, scritto nel 1916 (allorché, per la
ferita riportata a un occhio, il poeta fu costretto al buio e
all'immobilità) e pubblicato nel 1921. In una prosa lirica, che a tratti
sa essere di una felicissima essenzialità, l'autore rievoca liberamente
episodi recenti e remoti della sua vita.