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Noiret, Philippe.

Attore teatrale e cinematografico francese. Dopo aver compiuto gli studi di recitazione con Roger Blin, entrò al Theatre National Populaire di Jean Vilar, dove recitò per una decina d'anni, cimentandosi parallelamente nel cabaret. Esordì sul grande schermo nel 1956 con La pointe courte di Agnès Varda. Lavorò quindi in ruoli secondari in Zazie nel metrò (1960) di Louis Malle, Il delitto di Thérèse Desqueyroux (1962) di Georges Franju e Parigi brucia (1965) di Renè Clement, fino a raggiungere la piena popolarità nel 1973 grazie alla sua intensa interpretazione in La grande abbuffata di Marco Ferreri, che lo volle anche nel successivo film Non toccare la donna bianca (1974). Uomo riservato e sornione, attore dotato di talento, si servì del suo volto e di un fisico assolutamente comuni per costruire personaggi entrati nella storia del cinema. Tra le pellicole più significative citiamo: L'orologiaio di St. Paul (1974), Il giudice e l'assassino (1976), Colpo di spugna (1982, con cui ottenne il Nastro d'Argento come migliore attore) e La vita e nient'altro (1989, per il quale vinse il César e il David come miglior attore) di Bertrand Tavernier; Frau Marlene (1975) di Robert Enrico, che gli valse un César e un David come miglior attore; Amici miei (1975), Amici miei - Atto II (1982) e Speriamo che sia femmina (1985) di Mario Monicelli; Tre fratelli (1981) di Francesco Rosi; Qualcosa di biondo (1984) di Maurizio Ponzi; La famiglia (1987) di Ettore Scola; Gli occhiali d'oro (1987) di Giuliano Montaldo; Il frullo del passero (1988) di Gianfranco Mingozzi; Nuovo Cinema Paradiso (1989) di Giuseppe Tornatore; Il postino (1994) di Michael Radford; Marianna Ucrìa (1996) di Roberto Faenza; Il cavaliere di Lagardère (1997) di Philippe de Broca; Un onesto trafficante (2000) di Philippe Blasband; Père et fils (2003) di Michel Boujenah; Edy (2005) di Stéphan Guérin-Tillié. Negli ultimi anni della sua carriera si dedicò nuovamente al teatro, recitando tra l'altro in: Les contemplations (2002) di Victor Hugo e Love letters (2006) di Albert Ramsdell Gurney (Lille 1930 - Parigi 2006).