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Nikki.

Voce giapponese: diario. ● Lett. - Genere diaristico della letteratura giapponese. Fu in voga durante l'era Heian (794-1186) e durante il periodo di transizione (1186-1600). I n. del periodo Heian costituiscono un corpo letterario assai voluminoso, molto indicativo della psicologia del tempo. La prima opera di questo genere è il Diario di Tosa del poeta e cortigiano Ki-no-Tsurayuki (868-946 circa). Un'altra opera notevole di questo genere è il Diario di un'effimera, in tre libri; scritto da una donna della quale non si conosce il nome, ma di cui sappiamo che fu figlia di Fujiwara-no-Tomoyasu e amante di Fujiwara-no-Kaneie (929-999), il libro precorre la grande letteratura femminile giapponese dell'XI sec. Con un carattere del tutto particolare si presenta, invece, il Diario di Takamitsu, che tramanda un episodio di fondamentale importanza della vita del poeta Fujiwara-no-Takamitsu (m. 994); figlio dell'alto dignitario Fujiwara-no-Morosuke (908-960) e poeta apprezzato dai contemporanei, egli percorse una brillante carriera, favorita dalla stima che ebbe per lui l'imperatore Murakami (946-967) ma, sentendosi attratto dalla vita religiosa, abbandonò il mondo e la famiglia per ritirarsi dapprima in un monastero del Monte Hei (961) e nel 962 sul Monte To-no-mine. La sua opera inizia con l'arrivo del poeta al Monte Hei (a Nord-Est di Kyoto) e termina con l'estate del 963; l'interesse di questo lavoro non sta tanto nel suo valore letterario, quanto nel fatto di presentare un carattere intermedio tra il n. vero e proprio e il genere del monogatari (racconti di cose in generale). Nella letteratura nipponica del periodo di transizione, i n. e i kikko (ossia, relazioni di viaggio) presentarono una doppia caratteristica: quelli di un tipo proseguirono il filone diaristico dell'era Heian (con imitazione della lingua classica), gli altri, invece, furono molto influenzati dal pensiero buddhista (con una lingua molto ricca di parole cinesi, tanto da contribuire a formare lo stile sino-giapponese). Particolare importante, che riguarda queste composizioni diaristiche, è che furono scritte in gran parte da donne. Il primo e uno dei più importanti n. di questo periodo è il Diario della notte del sedicesimo giorno; l'autrice è una monaca chiamata Abutsu-ni, ma di lei non conosciamo alcuna data biografica e nemmeno il vero nome (Abutsu-ni è quello religioso). Fu dama di compagnia della principessa Kuniko (1209-1283) e intraprese la vita religiosa dopo essere stata sposata a Fujiwara-no-Tameie (1198-1275). Il suo diario nacque da una controversia giudiziaria in materia di eredità; vi è narrato il viaggio che l'autrice dovette affrontare da Kyoto a Kamakura per perorare la causa del figlio, nei confronti di un altro figlio che Tameie aveva avuto con la moglie precedente. In realtà, questo n. rappresenta qualcosa di più e di diverso rispetto a un semplice diario: è un documento di un certo livello nella storia letteraria del Giappone, perché mostra chiaramente alcune tendenze letterarie del tempo, quali la fine della prosa classica e lo spirito d'imitazione della poesia, nonché l'attenzione psicologica dell'autrice che si manifesta donna ardente di amore materno, buona poetessa e prosatrice. A tutt'oggi tale n. rappresenta una delle poche opere antiche ancora diffusamente letta e adottata come libro di testo nelle scuole. Un altro n. femminile è il Diario di Ben, dama d'onore di Go Fukakusa, attribuito alla dama di corte Ben, figlia di Fujiwara-no-Nobuzane (1177-1265) e damigella d'onore di Go Fukakusa (1246-1260), scritto presumibilmente in età giovanile. Questo è ciò che più lo differenzia dai n. scritti dopo la fine del periodo Heian. Un altro dei n. più conosciuti di questo periodo è quello scritto dalla figlia del ministro e poeta Fujiwara-no-Nagatsume, cioè il Diario della dama d'onore Nakatsusaka. L'autrice fu a corte durante il regno dei tre sovrani Kameyama (1260-1274), Go Uda (1275-1287) e Fushimi (1288-1298), ma la storia descrive la vita di corte e narra fatti personali nell'arco di un solo decennio, dal 1280 al 1292, e risente notevolmente dell'influsso buddhista; lo stile è elegante e la lingua moderna. Costituisce un autentico documento storico degli usi e dei costumi dell'epoca. Due diari maschili di una certa importanza sono: Ricordi del Tokaydo di autore ignoto e Viaggio nel Kwanto, attribuito dalla tradizione a Chikayudi (m. 1255). Della seconda metà e della fine del periodo di transizione, meritano di essere ricordati il Diario di Takemuki, figlia del cortigiano Hino Sukena, che è un'autobiografia scritta in età matura, e quello di Socho (1448-1532), il famoso maestro di renga (genere di poesia a catena), scritto in tarda età.