Stato (1.186.408 kmq; 9.465.000 ab.) dell'Africa centro-settentrionale. Confina
a Nord con l'Algeria e la Libia, a Est con il Ciad, a Sud con la Nigeria e il
Benin, a Ovest con il Burkina Faso e il Mali. Capitale: Niamey. Città
principali: Zinder, Tahoua, Maradi. Ordinamento: Repubblica presidenziale.
Moneta: franco della Comunità Finanziaria Africana. Lingua ufficiale:
francese; sono diffusi numerosi dialetti (Haussa, Djerma, Tamachek, Poular).
Religione: islamica. Popolazione: nell'area savanica predomina la razza sudanese
(Haussa); a Nord prevalgono i nomadi (Tuareg e Fulbe).
GEOGRAFIA
Il Paese è costituito da un vasto altopiano che, interrotto
nella parte centrale dal massiccio montuoso dell'Aïr (1.900 m) e, a Nord,
dai contrafforti del Tibesti, digrada a Sud verso la valle del fiume Niger e il
bacino del lago Ciad. Il clima è arido e il paesaggio desertico a Nord;
caratterizzato da piogge estive a Sud, ove prevalgono la steppa e la savana, e
lungo il fiume Niger, dove si incontra la foresta a galleria. L'unico corso
d'acqua permanente è il Niger.
Cartina del Niger
Villaggio hausa nel Sahel nigerino
ECONOMIA
Il
N. è uno dei Paesi più poveri dell'Africa.
L'economia si basa principalmente sull'agricoltura e sulla pastorizia. Ristrette
aree vengono coltivate ad arachidi (la principale merce d'esportazione), cotone,
miglio, sorgo e manioca. Il patrimonio zootecnico è abbondante, ma di
qualità scadente. La mancanza di risorse minerarie e di fonti d'energia,
la posizione interna e le condizioni di arretratezza della popolazione hanno
impedito, fino ad ora, durevoli tentativi di industrializzazione.
STORIA
Il territorio del
N., situato lontano dalla costa e di
difficile penetrazione, rimase sconosciuto agli Europei sino alla seconda
metà del XIX sec., quando fu raggiunto da alcune spedizioni impegnate ad
assicurare zone di influenza alle potenze coloniali. I confini dei possedimenti
francesi e inglesi nella regione del lago Ciad, fissati con gli accordi del 1890
e del 1898, assegnarono alla Francia il territorio corrispondente all'attuale
N. Furono creati presidi militari e iniziata una marcia di conquista,
fortemente ostacolata dal temibile capo Rabah. Dopo una lunga opera di
pacificazione, il territorio fu dichiarato colonia francese (ottobre 1922) e
posto sotto l'autorità del governatore generale dell'Africa Occidentale
Francese. Il processo di decolonizzazione, iniziato nel 1956, portò al
referendum istituzionale del settembre 1958 e all'assunzione dello status di
Repubblica autonoma nell'ambito della Comunità francese. Nel 1960 il
N. pervenne all'indipendenza sotto la guida del presidente Hamami Diori,
che rimase a lungo capo indiscusso unendo le cariche di capo dello Stato, del
Governo e del Partito unico (
Parti progressiste nigérien). La
politica di Diori confermò le strutture sociali tradizionali e i legami
con la Francia. Diori fu deposto nel 1974 da un colpo di Stato, che portò
al potere il colonnello Seyni Kountché; egli si mise a capo della Giunta
militare di Governo, decretando lo scioglimento dell'Assemblea e la sospensione
della Costituzione. Il nuovo regime tentò subito di instaurare rapporti
diplomatici e commerciali con altri Stati, in particolare con la Francia, per lo
sfruttamento dei giacimenti di uranio; con lo stesso Paese furono negoziati
accordi di cooperazione economica. Morto Kountché nel 1987, gli successe
Ali Saibou che tentò di riformare le istituzioni, promulgando una nuova
Costituzione (1989). Le pressioni per instaurare un sistema pluralistico
portarono alla promulgazione di un'altra Costituzione (1992) e all'indizione di
elezioni libere (1993), che decretarono presidente della Repubblica Mahamane
Ousmane. Il colpo di Stato militare del 27 gennaio 1996, guidato da Ibrahim
Barré Mainassara, interruppe il processo di democratizzazione avviato dal
1990 e rinunciò all'applicazione degli accordi già avviati con il
FMI. Nel luglio 1996 vennero indette elezioni presidenziali, vinte a forza dallo
stesso Barré Mainassara. Nel 1999 Mainassara venne ucciso dalle sue guardie del corpo durante un sollevamento militare, in seguito al quale fu riformata la Costituzione e si tennero le elezioni presidenziali e legislative che decretarono l'insediamento alla presidenza di Tandja Mamadou, del MNSD. Il ritorno formale alla democrazia riaprì il flusso degli aiuti dall'estero, in particolare dalla Francia. Nel 2000 il
N. e il Benin trovarono una soluzione al problema dei confini sul tratto dell'isola Lete, sul fiume Niger. I due Paesi, insieme al Burkina Faso, decisero inoltre di potenziare il parco naturale "W Park", situato nell'area di confine tra i tre Stati. Nel gennaio e marzo 2001 12 partiti dell'opposizione presentarono due mozioni di censura contro il Governo, alimentando nel Paese forti movimenti di protesta.