Teologo e pedagogo francese. Nato da una famiglia di intellettuali e uomini
politici, ereditò dal padre, deputato al Parlamento, l'amore per gli
studi. Trasferitosi a Parigi, vi compì gli studi filosofici e teologici
alla Sorbona, venendo a contatto con quelle correnti moderate che tendevano a
conciliare la tradizione agostiniana con quella tomistica. Assunto in
qualità di professore a Port-Royal, si legò ad Arnauld, con il
quale collaborò per la stesura del saggio
Logica di Port-Royal
(1662). Questo testo provocò una violentissima polemica nei confronti del
Giansenismo e
N. si trovò coinvolto in dispute teoriche, quale
oggetto di attacchi da parte dei nemici di Port-Royal, incoraggiati dalle
gerarchie ecclesiastiche cattoliche. Benché alieno per temperamento a
impegnarsi in modo militante, egli intervenne nella polemica, distinguendosi per
la lucidità delle proprie argomentazioni in difesa del movimento
giansenista. Fu costretto, così, ad abbandonare a più riprese
Parigi e con Arnauld si rifugiò in Belgio; allontanatosi dalla posizione
intransigente abbracciata inizialmente, poté rientrare nella capitale,
grazie alla mediazione del vescovo di Parigi. Scrisse un ampio trattato di
morale:
Saggi di morale e istruzioni teologiche (1671-88), in quattro
volumi (Chartres 1625 - Parigi 1695).