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Neve.

(dal latino nix). Precipitazione atmosferica solida, costituita da cristalli di ghiaccio dalla simmetria esagonale più o meno ramificata, che si riuniscono tra loro, con temperature vicino a 0 °C, dando origine a fiocchi. ║ N. artificiale: n. prodotta dai cannoni sparaneve, con la quale si ricoprono le piste da sci, quando l'innevamento è insufficiente. Si ottiene spruzzando acqua a temperatura ambientale al di sotto dello zero. ║ Sport della n.: gli sport invernali. ║ Bollettino della n.: raccolta di dati riguardanti l'altezza e le condizioni del manto nevoso nelle principali località sciistiche. ║ Da n.: locuzione aggettivale riferita a capi di abbigliamento o a oggetti adatti all'utilizzo sulla n. (guanti da n., occhiali da n., gomme da n.). ║ Fig. - Il termine viene utilizzato in similitudini e usi figurati per indicare candore, bianchezza. ● Cuc. - Battere, montare a n.: frullare l'albume dell'uovo in modo che diventi bianco e spumoso. ● Tecn. - Effetto n.: comparsa, sullo schermo televisivo, di puntini biancastri, determinata da condizioni di bassa intensità del segnale; si presenta generalmente associata a un rumore di fondo del televisore. ● Meteor. e Geogr. fis. - I cristalli della n. si formano a partire dalle microscopiche goccioline d'acqua componenti le nubi. Queste, infatti, quando vengono trasportate da moti ascensionali a quote elevate (dove la temperatura è bassa) congelano e si cristallizzano attorno a dei nuclei che sono, in genere, delle minuscole particelle di ghiaccio o di pulviscolo atmosferico. Quando i cristalli sono divenuti abbastanza pesanti cadono al suolo. Tra le caratteristiche principali del manto nevoso ricordiamo: la coesione, cioè la proprietà dei cristalli di n. di rimanere legati tra loro; la deformabilità, che aumenta in relazione all'aumento della temperatura; la densità, che subisce modificazioni in relazione al tempo di permanenza al suolo della n. (variando da 0,08 e 0,1 g/cm3 per n. appena caduta a 0,3÷0,4 g/cm3 per n. trasformata). La temperatura del manto nevoso è sottoposta a variazioni determinate da quella dell'aria sovrastante e può anche superare il livello di 0 °C; superando i 2÷3 °C la n. tende a liquefarsi rapidamente. ║ N. perenne: quella che rimane al suolo nei mesi estivi e si trasforma dando origine al nevato e, quindi, al ghiacciaio. ║ Limite climatico delle n. permanenti: livello altimetrico sopra il quale la n. caduta durante l'inverno non può fondere completamente nei mesi estivi.