Movimento filosofico, chiamato anche
positivismo logico o
empirismo
logico, sorto all'inizio del XX sec. L'origine di questo movimento si
colloca nell'ambito del Circolo di Vienna (
Wiener Kreis), fondato nel
1928 per opera della Società Ernst Mach. Attraverso l'opera di Mach,
infatti, veniva filtrata l'esperienza del Positivismo ottocentesco, concentrando
l'attenzione sulla logica o, più particolarmente, sulla logistica (logica
matematica), in aperta opposizione con la pretesa espressa dalla metafisica di
fondare l'esistenza di entità non dimostrate dall'esperienza. La
denominazione di "empirismo logico" intende sottolineare quindi il rifiuto
assoluto di qualsiasi apriorismo, poiché la sola forma di conoscenza che
viene accettata dalla ricerca neopositivista è quella di tipo empirico.
Questa posizione comporta in particolare la negazione della validità di
ogni giudizio sintetico a priori e il riconoscimento solo di due tipi di
proposizioni, ambedue a posteriori: le proposizioni sintetiche di natura
empirica e le proposizioni logiche di natura analitica. L'ambito specifico della
ricerca filosofica diventa così quello del linguaggio, sia nella sua
specifica connotazione di linguaggio scientifico che nella più ampia
concezione del linguaggio comune. Secondo l'enunciazione fatta da M. Schlich, i
tre caratteri fondamentali del
N. sono: empirismo esclusivo, struttura
logica e formale di ogni discorso scientifico e rifiuto della filosofia
tradizionale, in quanto espressa in un linguaggio che non è possibile
verificare né empiricamente né logicamente; solo il linguaggio
scientifico perciò, in quanto pone delle regole, può essere
verificato. Fondamentale risultava quindi il collegamento con l'ambito delle
scienze empiriche e soprattutto con quelle fisiche e matematiche che, per quanto
riguardava i loro metodi e scopi, erano considerate sulla base dei risultati
conseguiti da H. Helmholtz, B. Riemann, E. Mach, J.-H. Poincaré, P.-M.
Duhem, L. Boltmann e A. Einstein. Verso il 1930 il primo
N. subì
due diverse trasformazioni, operate rispettivamente da O. Neurath, che si mosse
verso il fisicalismo, e da R. Carnap e il suo logicismo. Un altro momento
particolarmente importante fu invece quello che vide la fusione tra pragmatismo
e logicismo, attuata dall'americano Ch. Morris attraverso la mediazione del
behaviorismo (comportamentismo) e il ricorso alla psicologia e alla sociologia.
Oltre al Circolo di Vienna, la Scuola logica di Berlino e quella di Varsavia
furono i centri costitutivi di questa corrente, al quale si riconnetteva anche
la corrente inglese detta "filosofia di Oxford", che ebbe il suo massimo
rappresentante in G. Ryle. Tra i principali rappresentanti del
N.
figurano: M. Schlich, L. Wittgenstein. H. Hahn, R. Carnap, O. Neurath, Ph.
Kraft, K. Gödel, K. Popper, J. Schöchter, F. Kaufmann, H. Reichenbach,
J. Lukasiewicz, T. Kotarbinski e A. Tarski.