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Negri, Ada.

Poetessa e narratrice italiana. Conseguito il diploma di maestra, insegnò nella scuola elementare di Motta Visconti e Milano, dove divenne professoressa ad honorem nelle scuole preparatorie normali nel 1893. Nel 1940 la N. fu chiamata a far parte dell'Accademia d'Italia. Esordì come poetessa nel 1892 con alcuni versi pubblicati nell'"Illustrazione popolare" diretta da Raffaello Barbiera e successivamente riuniti nel volume Fatalità. Ottenuto un grande successo, non tanto per il valore intrinseco della poesia quanto per il calore e l'immediatezza di linguaggio con cui venivano espresse le lotte del primo socialismo italiano, fu detta la "poetessa del Quarto Stato". Ispirati a motivi di umana solidarietà furono anche i versi di Tempeste (1896), che confermarono il successo popolare della prima raccolta. Successivamente ripiegò su toni intimisti a partire dalla raccolta Maternità (1904), cui seguirono altri versi, Dal profondo (1910), nei quali cercò di esprimere con pari immediatezza e scioltezza sentimenti d'intimità familiare. Trasferitasi in Svizzera, ritrovò in questa nuova esperienza di vita un'ispirazione sociale orientata al femminismo nei versi Esilio (1914); nel poema Il libro di Mara (1919) e in I canti dell'isola (1924) il suo stile attinge invece all'estetismo dannunziano. Le opere in prosa Le solitarie (1917), Stella mattutina (1921) e Sorelle (1929) hanno carattere lirico-autobiografico e la N. vi consegue gli esiti migliori nella rievocazione poetica della sua infanzia povera. La produzione poetica degli anni successivi esprime con toni pacati raccolti e dimessi un'interpretazione del dolore umano entro una visione cristiana della vita (Lodi 1870 - Milano 1945).