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Nebrija, Elio Antonio de.

Pseudonimo di Elio Antonio Martinez de Cala y Hinojosa. Umanista, filologo e storico spagnolo. Dopo aver studiato a Salamanca, si recò in Italia per perfezionarvi la propria cultura umanistica; nei dieci anni trascorsi in Italia raggiunse una piena padronanza degli studia humanitatis, maturando il fermo proposito di introdurre in patria i valori della cultura umanistica italiana. Ritornato in Spagna nel 1473, divenne professore all'università di Salamanca, ponendo le basi del primo Umanesimo spagnolo. Nel 1492 scrisse la prima grammatica castigliana e, nel 1495, pubblicò un dizionario latino-spagnolo e spagnolo-latino. Coltivò molteplici interessi umanistici e fu il primo studioso del Rinascimento a fissare regole sistematiche per la pronuncia del greco. Lasciò inoltre importanti studi sulla storia antica spagnola e sui geografi antichi, interessandosi anche della lingua e della civiltà ebraica. La sua principale opera storica, le Decades, gli procurò nel 1509 la nomina a storiografo reale da parte dei sovrani Ferdinando e Isabella. In essa sono narrate le vicende del Regno di Castiglia sino al 1485, nella forma prescritta dalla tradizione umanistica. Scrisse di teologia, diritto, filosofia, retorica, pedagogia, e compose poesie in latino classico. Si dedicò inoltre allo studio della Bibbia, conseguendo risultati del tutto nuovi: sostenne che il testo antico della Vulgata si poteva ricostruire solo compiendo un esame critico dei manoscritti più antichi e sottoponendo molti dei suoi passi a un vaglio accurato. Questo suo atteggiamento nei confronti delle Sacre Scritture era troppo rivoluzionario per essere tollerato dai teologi di Salamanca; di conseguenza, nel 1512 fu costretto a rinunciare alla cattedra. Ottenne una nuova cattedra ad Alcalá de Henares, dove si stabilì definitivamente e collaborò alla preparazione della Bibbia poliglotta (1507-20), per le sezioni in lingua greca (Nebrija, Andalusia 1444 - Alcalá de Henares 1522).