Filosofo tedesco. Dopo aver compiuto gli studi a Berlino, Bonn e
Strasburgo, dal 1885 al 1922 insegnò Filosofia all'università di
Marburgo. Nel 1887 fu nominato direttore dei "Philosophische Monatshefte".
Insieme a H. Cohen ed E. Cassirer,
N. è uno dei principali
rappresentanti della Scuola di Marburgo, che si proponeva un ripensamento della
filosofia critica di Kant. Con lo scopo di ampliare la nozione di esperienza,
oltre i suoi limiti puramente scientifici,
N. sostenne che la logica non
dovesse essere considerata come unico fondamento del sistema filosofico.
Infatti, essendo la matematica e la logica sostanzialmente identiche, per
ampliare la conoscenza risultava necessario rivolgersi ad altre forme di sapere:
la moralità, l'arte, la religione. La fondazione di questi saperi era,
secondo
N., di competenza della psicologia, la scienza filosofica capace
di analizzare l'unità della conoscenza.
N. propose, inoltre, una
nuova lettura della filosofia di Platone: le idee platoniche non
corrispondevano, per il filosofo tedesco, a oggetti sensibili, ma
rappresentavano invece, al pari delle categorie kantiane, funzioni e metodi del
conoscere. Tra le sue opere:
La religione nei limiti dell'umanità
(1894),
I fondamenti logici delle scienze esatte (1910),
Psicologia
generale secondo il metodo critico (1912),
L'idealismo di Pestalozzi
(1919) (Düsseldorf 1854 - Marburgo 1924).