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Narsete.

Generale bizantino dell'Impero d'Oriente. Di origine armena, acquistò una posizione di rilievo alla corte di Giustiniano grazie al favore di Teodora. Insieme a Belisario contribuì a domare la ribellione di Nika (532), scoppiata a Costantinopoli contro Giustiniano. Comandò, poi, la grande spedizione del 551, diretta contro gli Ostrogoti, nel corso della guerra greco-gotica: dalla Dalmazia giunse a Ravenna, e batté il re Totila a Tagina (552). Nel 553 sbaragliò alle falde del monte Lattaro tre schiere di Goti guidati dal nuovo re, Teia. Nel 555, con la caduta di Conza e la distruzione di un esercito di Alemanni sopraggiunti in funzione antigreca, la dominazione gotica in Italia poté considerarsi di fatto terminata. N., nominato patrizio, si occupò del riordinamento amministrativo dell'Italia, tornata provincia dell'Impero, e della riparazione dei danni causati dalla guerra, oltre a continuare fino al 567 le operazioni contro gli Ostrogoti sparsi per la penisola. Morì alla vigilia dell'invasione dei Longobardi, che una leggenda vuole da lui stesso chiamati in Italia per vendicarsi del nuovo imperatore, Giustino II, che l'aveva esonerato dalla carica (478 circa - Roma 568).