Mit. - Personaggio della mitologia greca, di cui si trova ampia
documentazione nelle
Metamorfosi di Ovidio. Bellissimo figlio del dio
fluviale Cefiso e della ninfa Liriope, fu insensibile all'amore delle ninfe.
Innamoratasi di lui anche la ninfa Eco, ma al pari delle altre rifiutata,
disperata fuggì nei boschi, consumandosi nel dolore fino a quando della
sua persona non rimase che la voce. Le giovani disprezzate da Narciso chiesero
vendetta al Cielo. Nemesi, la terribile dea che puniva gli errori e le debolezze
degli uomini, decise di castigare
N. Lo condusse sulla sponda di una
fonte, le cui acque limpide e terse gli rimandarono l'immagine della sua
bellezza:
N., che non si era mai veduto, si innamorò dell'immagine
riflessa, e non trovò più la forza di staccarsene. Diventato da
quel momento insensibile al mondo circostante, si piegò sulla propria
immagine e si lasciò morire. Nel luogo in cui morì spuntò
un fiore, al quale fu dato il suo nome: il narciso. ║ Per antonomasia, il
nome è entrato nel linguaggio comune per indicare una persona vanitosa,
eccessivamente concentrata su se stessa.