Zool. - Genere di serpenti appartenente alla famiglia degli Elapidi,
sottordine degli ofidi, ordine degli squamati, classe dei rettili. Il genere
riunisce numerose specie diffuse in Africa e in Asia, caratterizzate da zanne
scanalate o canalicolate all'estremità anteriore della mascella, dalla
presenza di ghiandola velenifera, dalla ipoapofisi posteriore, dalla mancanza di
fosse sulle squame e dal solco spermatico bifido. Il veleno di cui dispongono i
n., neurotossico, provoca, nel soggetto che viene morso, contrazione
della pupilla, gonfiore della regione colpita, sonnolenza, paralisi della
faringe, laringe e lingua, arresto della respirazione che porta alla morte. Tra
le specie, la più conosciuta è il
N. naja o
N.
tripudians (cobra dagli occhiali), propria dell'Asia meridionale e
dell'Arcipelago Indoaustraliano (con 10 razze geografiche); ha la pupilla
rotonda, le squame lisce, una lunghezza massima di 1,90 m. La livrea può
essere superiormente bruna, giallastra, nerastra con o senza strisce o macchie
scure. Dilata la pelle del collo, che assume la forma di un cappuccio, e
presenta un disegno somigliante ad un paio di occhiali. Abita le rive dei fiumi,
le rocce, le giungle e si ciba di sauri, uccelli e piccoli mammiferi. È
animale sacro per i buddhisti, perché avrebbe protetto la testa di
Buddha, col suo cappuccio, dai raggi del sole. Altre specie dello stesso genere
sono il
N. haje o cobra comune, diffuso in Africa e nell'Arabia (4 sole
gocce del suo veleno bastano ad uccidere un cavallo); il
N. nigrocollis o
cobra dal collare nero che vive nell'Africa meridionale; il
N.
melanoleuca o cobra bianco e nero dell'Africa al di sotto del 15°
parallelo, lungo fino a 2,25 m; il
N. hannah che è diffuso in Asia
meridionale ed ha una lunghezza che può raggiungere i 4,50 m.