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Naftolo.

Chim. - Nome dato ai derivati del naftalene ottenuti per sostituzione di uno o più atomi di idrogeno con altrettanti ossidrili. I n. sono simili, come comportamento e proprietà, ai fenoli. Sono solidi cristallini bianchi che a contatto con l'aria decolorano. Danno cristalli lucenti incolori, solubili in alcali (formano i naftolati). Entrambi gli isomeri hanno grande importanza sia per i derivati di sostituzione a cui possono dare origine, sia perché l'ossidrile presente si lascia facilmente eterificare: si ottengono allora altri composti, alcuni dei quali dotati di proprietà antisettiche, altri di odore caratteristico e gradevole: l'etere metilico ed etilico del β-n. sono noti sotto il nome di nerolina e di neonerolina ed hanno il profumo, rispettivamente, del fiore d'arancio e del fiore d'acacia. ║ In commercio, col nome di n. seguito da qualche sigla, per esempio AC, AS, ASBR, AF, ASD, ecc. vengono indicati i n. o alcuni loro derivati (con anilina, toluidina, ecc.) usati in tintoria come sviluppatori. Essi in genere tingono le fibre (cotone, seta) in colori che vanno dall'arancio al rosso.