Scrittore russo naturalizzato americano. Emigrato in Occidente in seguito alla
Rivoluzione d'Ottobre del 1917, studiò al Trinity College di Cambridge,
dove nel 1922 si laureò in Lingue slave e romanze. Visse poi a Berlino
(1922-37) e a Parigi (1937-40), dove iniziò a diffondere le prime opere
in lingua russa. Nel 1940 emigrò negli Stati Uniti e nel 1945 prese la
cittadinanza americana. Iniziò quindi a scrivere in inglese e a curare la
traduzione delle opere precedenti scritte in russo. Insegnò Letteratura
russa presso la Stanford University (1941), il Wellesley College (1941-48), la
Cornell University di Ithaca (1948-58) e ad Harvard. Trascorse gli ultimi anni
in Svizzera, dedicandosi all'entomologia, ma soprattutto, all'attività
letteraria. Esordì in ambito letterario con poesie in russo, liriche di
stampo simbolista: le raccolte
Strada di montagna (1922) e
Grappolo (1923). In seguito passò alla prosa: del 1926 è il
primo romanzo
Maria, a cui seguirono
Re, Donna, Fante (1928), una
parodia del genere romanzo;
La difesa di Luzin (1929), storia di un
ragazzo russo ossessionato dal gioco degli scacchi, tema particolarmente caro a
N.;
Camera oscura (1932);
Invito a una decapitazione
(1938), racconto dallo stile kafkiano in cui un condannato a morte scopre di
avere un'anima. Il passaggio alla scrittura in inglese permise a
N. di
approfondire la ricerca formale, mentre il contatto con un'altra realtà
sociale gli offrì nuovi stimoli per arricchire un tema a lui caro, come
quello del frazionamento dell'individuo nella società contemporanea. Dopo
La vera vita di Sebastian Knight (1941) e
I bastardi (1947) si
dedicò a romanzi di vita americana, primo fra tutti
Lolita (1955),
amaro e ironico capolavoro sulle contraddizioni ed ossessioni del popolo
americano. Il libro incontrò un enorme successo di tipo scandalistico a
causa della scelta particolare del tema (la passione irrefrenabile di un uomo
maturo per una adolescente già inconsapevolmente maliziosa e
spregiudicata) e fece conseguire a
N. una fama internazionale. Seguirono
Pnin (1957),
Fuoco Pallido (1962),
Ada o l'ardore: cronaca di
una famiglia (1969), esplorazione dei rapporti familiari con l'accento sui
problemi sessuali.
N. fu autore anche di rilevanti studi critici: il
saggio
Nikolaj Gogol (1944) e una traduzione inglese dell'
Evgenij
Onegin di Puskin. Tra i racconti, significative risultano le raccolte
La
dozzina di Nabokov (1958) e
Quartetto di Nabokov (1967). Tra gli
altri romanzi:
Cose trasparenti (1972),
Guarda gli arlecchini
(1974) e il volume autobiografico
Prova decisiva (1951), poi ampliato in
Parla, ricordo (1967). Nella narrativa di
N. sono riconoscibili
due essenziali componenti: la tradizione russa, in particolare le opere di
Gogol' e di Dostoevskij, e la tradizione europea (Estetismo, Simbolismo,
Surrealismo).
N. propone tematiche che derivano da un'approfondita
indagine dei misteri del mondo irrazionale e inconscio, probabilmente dietro la
spinta kafkiana e freudiana. Scaturiscono quindi i temi inquietanti del sesso,
della morte e del delitto, della degenerazione fisica e morale, della
disintegrazione delle forze vitali, dell'ossessione per i giochi da tavolo
cervellotici. Il tutto con un tono, una voce originali: una scrittura ironica e
distaccata, che giunge a volte alla parodia e alla farsa, in una struttura
narrativa che gioca sul continuo cambio dei punti di vista. Il linguaggio
è conciso, epigrammatico, denso di immagini e di simboli, ricco di giochi
di parole, di arguzia e di ambiguità (Pietroburgo 1899 - Montreux
1977).