Scrittore austriaco. Laureatosi in Ingegneria nel 1901, intraprese la carriera
universitaria (che abbandonò presto per dedicarsi interamente alla
letteratura) come assistente volontario al Politecnico di Stoccarda, dove
inventò uno strumento per l'indagine sui colori (
cromatometro di
M.). Nel 1904 si trasferì a Berlino: si dedicò alla filosofia
e alla psicologia applicata alla scuola di Carl Stumpf e si laureò con
una tesi su E. Mach. Nel dopoguerra
M. lavorò come redattore della
"Neue Rundschau", come bibliotecario e come redattore presso il ministero degli
Esteri austriaco. Nel 1906 compose il primo racconto,
I turbamenti del
giovane Törless: i crudi episodi narrati, spesso di natura
sadomasochista, raccontano il passaggio di un ragazzo dall'adolescenza alla
virilità, con evidenti allusioni autobiografiche. L'opera, che rese
subito celebre l'autore nei Paesi di lingua tedesca, rappresentò una
novità ed un elemento di rottura nella narrativa contemporanea,
inserendosi in quella che sarebbe rimasta la costante linea di svolgimento
dell'opera musiliana, la sottile e spietata analisi dei sentimenti, indagati con
gelida e matematica chiarezza. Qualche anno dopo cinque novelle, le uniche
scritte da
M., furono raccolte nei due volumi
Le unioni (1911) e
Tre donne (1924), caratterizzati da una ricerca stilistica di marca
espressionistica. Una decisa svolta nella biografia spirituale di
M.
segnò la prima guerra mondiale, dopo la quale all'elemento
etico-psicologico si venne affiancando l'elemento politico, come appare dalla
serie di
Saggi e
Diari, scritti negli anni del primo dopoguerra.
Tra il 1920 e il 1924
M. compose i drammi
I fanatici e
Vincenzo
o l'amica di uomini importanti, che segnano un avvicinamento al teatro
dell'assurdo. Critico teatrale a Berlino dal 1931 al 1933, si trasferì
dapprima in Austria e successivamente, dopo l'annessione di questa alla Germania
nel 1938, a Zurigo e a Ginevra. L'opera principale di
M., e insieme uno
dei capolavori del XX sec., è il romanzo
L'uomo senza
qualità, alla cui composizione attese per lunghi anni: la prima idea
del romanzo risale al 1898, ma
M. riuscì ad ultimare e a
pubblicare solo le prime due parti (rispettivamente nel 1930 e nel 1933), mentre
il rimanente è rimasto allo stato di abbozzi e primi appunti, peraltro
pubblicati postumi nel 1943. Il romanzo, in cui gradatamente la divagazione
intellettuale e gli interessi filosofici si sostituiscono alla vicenda, è
incentrato sul tema della fuga dalla realtà e della rivolta
individualistica contro un mondo che appare privo di qualsiasi ordine e che si
tenta di ricostruire. Il protagonista dell'opera, dotata di una forte carica
ironica che stempera ed equilibra il tono moralistico e utopico, è
imprigionato nella sua incapacità d'azione, non è in grado di
applicare le sue qualità: la sua esistenza, a dispetto e in contrasto con
il suo apparente ma vano vitalismo, si svolge in un paradossale ma inesorabile
immobilismo, e la narrazione diventa in tal modo una sorta di parodia
dell'azione. Il romanzo, anche se incompiuto, rappresenta una tappa fondamentale
della letteratura europea novecentesca anche per la novità dell'impianto
linguistico (Klagenfurt 1880 - Ginevra 1942).