Città (318.840 ab.) della Spagna, capoluogo della provincia omonima,
situata sul fiume Segura. Sorta al centro di una ricca zona irrigata
(
huerta), è un importante mercato agricolo. Industrie del legno;
fabbricazione dei tappeti. ● St. - Forse già esistente in epoca
preromana,
M. si sviluppò soprattutto dopo l'occupazione araba.
Fondata nell'825 dall'emiro 'Abd al-Rahmān II, godette di vita indipendente
fino all'XI sec., allorché fu integrata successivamente dal Governatorato
di Almería (1016-38), dal Regno di Valencia (1038-65) e da quello di
Siviglia (1078-91). Dopo l'invasione degli Almoravidi (1091-1145), sotto gli
Almohadi la regione della
M. costituì uno dei Regni arabi
indipendenti (
reinos de Taifas), esteso agli inizi del XIII sec. su gran
parte della Spagna musulmana. Nel 1266 venne conquistata da Giacomo d'Aragona.
In seguito, ceduta alla Castiglia, rimase fedele al re nel periodo di anarchia
verificatosi alla fine del Medioevo. Schieratasi dalla parte di Filippo V nella
guerra di successione del XVIII sec., resistette a un estenuante assedio. Nel
1936, allo scoppio della guerra civile, rimase fedele al Governo repubblicano e
venne occupata dall'esercito franchista solo nel 1939. ● Arte - La
città testimonia la sua origine araba nell'impianto generale delle strade
e nei colori, mentre poche sono le documentazioni concrete dell'arte musulmana.
La cattedrale risale all'epoca dei re cattolici e fu più volte rifatta,
nel 1394 e nel Settecento, con l'aggiunta della facciata barocca di J. Bort. Al
Cinquecento, Seicento e Settecento risalgono la chiesa rinascimentale di S.
Estebán del 1560, opera di B. Bustamante, e le chiese barocche di San
Juán Batista e di S. Nicolás. Il Museo diocesano conserva
importanti raccolte. Nei dintorni si trovano il santuario di Fuensanta, il
monastero di S. Gerólamo e la chiesa di S. Salvador y de la Santa Cruz.
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Provincia di M. (11.314 kmq; 1.070.400 ab.): si estende nel
Sud-Est del Paese su un territorio prevalentemente montuoso (Cordigliera Betica
orientale), digradante verso il Mediterraneo e percorso dai fiumi Segura e
Sangonera. Principale risorsa economica è l'agricoltura, praticata nelle
valli dove è possibile l'irrigazione, grazie anche ad alcune importanti
opere come il canale di Taibilla, che favorisce la produzione di cereali, uva,
agrumi, ortaggi e olive. Diffusi l'allevamento e la pastorizia. Sericoltura.
Pesca. Estrazione e lavorazione dei minerali (piombo, rame, zinco, zolfo).
Centri principali: Lorca, Cartagena, Cieza, Yecla.