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Muratura.

Azione del murare. ║ Muro, struttura muraria in genere. ● Costr. - Struttura ottenuta sovrapponendo elementi di materiali inerti con interposizione o meno di un materiale cementante. ║ Una prima suddivisione delle m. è tra m. portanti e m. non portanti, rispettivamente quando oltre al proprio peso sopportano quello di altre strutture, o viceversa quando sopportano solo il proprio peso. Possono essere realizzate a secco, con materiali uniti da leganti o semplicemente sovrapposti, oppure per colata (ad esempio, m. in calcestruzzo o in cemento armato); in tal caso è necessario che il materiale venga disposto in casseformi, dove possa solidificare. In base al materiale impiegato, si hanno diversi tipi di m. ║ Le m. in pietra sono suddivise in m. a secco, in pietrame o rustiche, listate, miste o composte, in pietra da taglio. Le m. in mattoni sono suddivise in m. a mattoni pieni e m. a mattoni forati. Gli elementi di una m., disposti in modo da formare dei regolari corsi orizzontali, vengono collegati tra loro e con i corsi sovrastanti mediante uno strato di malta. Allo stato attuale, con l'introduzione della tecnica del cemento armato, le m. di tipo tradizionale trovano impieghi limitati: come m. divisorie (tramezzi) e di chiusura, per separare vani contigui e per isolare i vani dall'esterno. Le m. in pietrame, eventualmente a secco cioè senza l'uso di malta cementante, vengono usate unicamente per opere modeste o quando ragioni di economicità ne suggeriscano l'adozione. ● Encicl. - Il tipo più antico di m. è quello composto da grossi massi di pietra affiancati e sovrapposti, senza una particolare regola, con l'impiego di piccoli pezzi a riempimento degli spazi vuoti. I primi esempi storici di tale m. (1500 a.C. circa), detta successivamente ad opus poligonale, si hanno in Grecia e nell'Asia Minore (ad esempio, le mura di Tirinto e Micene). A Roma, nel IV e III sec. a.C., si iniziò a usare la calce nei lavori edilizi. I primi esempi di m. in mattoni crudi si hanno invece a Troia, mentre l'uso dei mattoni cotti, impiegati anche in m. miste con tufi (opus listatum), risale al tempo di Augusto (opus latericium).