Pittore norvegese. Frequentò i corsi della Scuola reale di disegno di
Oslo, subendo in seguito l'influenza di un gruppo di pittori naturalisti, tra
cui Christian Krohg e Frits Thaulow. Le sue prime opere ritraggono soggetti
familiari di un naturalismo quasi intimista (
Ritratto della sorella
Inger, 1884). Recatosi a Parigi nel 1885 e nel 1888, ebbe la
possibilità di conoscere l'arte di Pissarro, Tolouse-Lautrec, Van Gogh e
Gauguin. Dal 1893 al 1908 compì una serie di viaggi in Italia e in
Germania, e strinse amicizia con A. Strindberg, S. Mallarmé, R. Dehmel,
A. Holz, S. Przybyszewski e J. Meier-Graefe. Il contatto con il gruppo di
giovani artisti francesi lo portò a dipingere alcuni quadri decisamente
d'avanguardia, in cui i sentimenti umani erano trattati in modo simbolico. Le
nuove tendenze artistiche messe in mostra nei quadri di
M. erano
destinate a influenzare profondamente i giovani artisti tedeschi della
generazione seguente, i quali videro espresso, nelle opere del pittore
norvegese, l'isolamento dell'essere umano, travolto dalla potenza di sentimenti
come l'amore, l'odio, la paura. Tutta la produzione di questi anni è
infatti pervasa dal senso tragico della vita e della morte (a Parigi nel 1896
M. eseguì le scenografie per il
Peer Gynt di Ibsen al
Théâtre de l'Oeuvre). I personaggi dei quadri di
M. soffrono
la paura, la gelosia, l'odio, ma soprattutto soffrono di solitudine. Trova voce
nei suoi quadri la difficoltà di stabilire rapporti con gli altri esseri
umani in una società piena di inibizioni e rigide regole. Il tema del
rapporto uomo-donna è al centro di alcune celebri tele realizzate intorno
al 1890:
Malinconia (1891),
La barca gialla (1891),
Il
bacio (1892),
Pubertà (1894-95),
Madonna (1894-95). La
rappresentazione simbolica ed allegorica con effetti di sorprendente
espressività si accentuò con l'adozione dello stile a superfici
(ripreso da Gauguin) che divenne proprio di
M. a partire dal 1892. In
Sera di primavera in via Karl-Johan a Oslo (1892), i volti piatti
simboleggiano un'indefinibile paura della vita. Ne
L'urlo (1893), intensa
diventa la carica emotiva della figura piatta dalla grande bocca spalancata. Gli
affreschi dell'università di Oslo realizzati nel 1911, dopo un lungo
periodo trascorso a Berlino dove aveva sofferto di una grave forma di
esaurimento, rappresentano il tentativo di una pittura monumentale, di una
ripresa classicista a
M. non congeniale. Nel 1895
M. iniziò
anche la sua attività di grafico con la litografia
Il Vampiro
terminata nel 1926 con nuove tecniche. Dal 1911, superata la fase depressiva,
M. iniziò una produzione nuova cambiando le immagini di angoscia
in immagini realistiche legate alla realtà sociale, interpretata secondo
una visione intimista (Löten, Hedmark 1863 - Ekely, Oslo 1944).
Edvard Munch: “Tre ragazze sul ponte” (Colonia, Wallraf-Richartz Mus.)
Edvard Munch: “Madonna” (Oslo, Munch-museet)