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Mortari, Virgilio.

Pianista e compositore italiano. Dopo aver studiato al conservatorio di Milano, allievo di Bossi e Pizzetti, si è diplomato a Parma nel 1928. Insegnante di Composizione al conservatorio di Venezia dal 1933, nel 1940 ha assunto la cattedra di Composizione presso il conservatorio di Roma, assumendo contemporaneamente la carica di direttore artistico dell'Accademia Filarmonica Romana. Sovrintendente al teatro La Fenice di Venezia (1955-59), dal 1963 al 1972 è stato vicepresidente dell'Accademia di Santa Cecilia. L'opera di M. rientra nel filone neoclassico, sostanzialmente indifferente e comunque estranea alle tendenze sperimentali del secondo Novecento. Nella sua attività di compositore, molto spazio occupa il teatro (6 opere e 2 balletti), di cui ricordiamo la Scuola delle mogli (1930, seconda versione 1959); La figlia del diavolo (1954); Il contratto (1962-64). Altro genere assai frequentato da M. è quello della musica sacra (Stabat Mater, 1947; Due salmi funebri in memoria di Alfredo Casella, 1947; Requiem, 1947). Piuttosto ricco anche il complesso delle composizioni strumentali (Concerto per arpa, 1970), della musica sinfonica (Eleonora d'Arborea, 1968) e da camera. M. è noto anche come trascrittore ed elaboratore di musiche antiche e di opere del Seicento e Settecento; con Casella ha pubblicato nel 1947 il trattato La tecnica dell'orchestra contemporanea (Passirana di Lainate, Milano 1902 - Roma 1993).