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Morley, John, visconte di Blackburn.

Uomo politico e scrittore inglese. Orientatosi verso l'attività pubblicistica, diresse vari giornali, tra cui la "Literary Gazette", la "Fortnightly Rewiew" e la "Pall Mall Gazette". Eletto deputato per il Partito liberale nel 1883, nel 1886 fu nominato da Gladstone segretario per l'Irlanda, incarico che lasciò pochi mesi dopo in seguito alla caduta del Governo. Ritornato al potere Gladstone nel 1892, riottenne l'incarico che conservò sino al 1895. Nuovamente all'opposizione durante il decennio di predominio conservatore, ritornò al Governo nel 1905, come ministro per l'India nel Governo liberale Campbell-Bannerman. Insieme al governatore Minto introdusse una serie di riforme basate sul principio della rappresentanza parlamentare, convinto che le nuove classi indiane occidentalizzate dovessero essere poste a un più stretto contatto col Governo inglese e chiamate a partecipare più largamente all'amministrazione, senza però giungere a prefigurare un modello di democrazia parlamentare al quale si richiamavano gli esponenti moderati del partito del Congresso indiano. Nominato visconte nel 1908, lasciò il ministero per l'India, ma rimase al Governo come presidente del Consiglio privato. Nuovamente al Governo alla vigilia della prima guerra mondiale, si dichiarò contrario alla partecipazione inglese al conflitto e si dimise. Duramente criticato, a difesa del suo operato scrisse nel 1917 un Memorandum sulle dimissioni, pubblicato nel 1928. Scrittore molto prolifico, pubblicò varie monografie storiche e filosofiche su Voltaire (1872); Rousseau (1873); Diderot e gli enciclopedisti (1878); Burche (1879); Walpole (1889); Cromwell (1900); Gladstone (1903) (Blackburn 1838 - Wimbledon 1923).