Etnologo e antropologo sociale statunitense. Laureatosi in Giurisprudenza,
esercitò l'avvocatura, dedicandosi però con passione a studi
etnologici e antropologici. Si affermò come il più noto tra i
primi evoluzionisti. Si interessò alle popolazioni indigene degli Stati
Uniti d'America, in particolare agli Irochesi, e stabilì di vivere per
qualche tempo con loro per studiare costumi, riti, abitudini. Nel 1851
pubblicò il saggio
La lingua degli Irochesi, primo studio di
etnografia relativo a una popolazione dell'America del Nord.
M.
scoprì che i nomi usati per descrivere i rapporti di parentela (padre,
madre, fratello, sorella, ecc.) avevano un significato più ampio che non
nella lingua inglese. Dal 1850 iniziò quindi a interessarsi dei vincoli
di parentela; dopo aver compiuto spedizioni tra gli indiani del Kansas, del
Nebraska, delle Montagne Rocciose e del Nuovo Messico, rilevò che molte
tribù indiane che parlavano una lingua diversa da quella degli Irochesi
avevano un sistema terminologico identico al loro per indicare i legami di
parentela. Cominciò allora a raccogliere e ad elencare i termini
indicanti la parentela in diverse parti del mondo e sviluppò una teoria
esplicativa che espose in
Sistemi di consanguineità e
affinità (1871): postulò una relazione tra forme
classificatorie di parentela e organizzazione dei clan. Successivamente si
occupò delle relazioni politiche e nel saggio
Società
antica (1877) distinse le società fondate sulla parentela
(considerate meno evolute) da quelle fondate sulla centralità del
rapporto politico e, infine, sullo Stato (Aurora, New York 1818 - Rochester, New
York 1881).