Scrittore irlandese. Durante la seconda guerra mondiale prestò servizio
nell'esercito britannico e nel 1947 cominciò la sua attività
giornalistica. Nel 1948 si trasferì in Canada, dove lavorò per la
"Montreal Gazette". A partire dal 1955, anno in cui uscì il suo primo
romanzo
Judith Hearne, si dedicò alla narrativa. L'opera di
M. sviluppa, nelle forme del romanzo realista, le tematiche
dell'illusione, della vana ricerca di un'identità, dell'incapacità
da parte dei protagonisti di distinguere il mondo reale da quello deformato dal
desiderio. In essa appare consistente l'influenza sia di Joyce sia dell'arte
teatrale di Beckett, mentre il linguaggio e lo stile, di estrema
laconicità e al limite della piattezza, sono sostenuti dalla grande
capacità dell'autore nella costruzione della trama e nell'uso della
suspence. Non a caso tale abilità fu applicata da
M. anche in
ambito cinematografico, collaborando egli alla sceneggiatura di alcuni suoi
libri. Fra i suoi romanzi ricordiamo:
I Lupercali (1957),
Una risposta
dal limbo (1962, considerato il suo capolavoro),
L'imperatore del
gelato (1966),
Io sono Mary Dunne (1968),
Cattolici (1972),
La moglie del medico (1976),
Toga nera (1985),
Bugie del
silenzio (1990),
Nessun'altra vita (1993),
La caccia (1995)
La moglie del mago (1997). In tutte le opere di
M. si può
rintracciare la conflittualità in atto tra la cultura cattolica
tradizionalista irlandese da cui, come già Joyce prima di lui, aveva
voluto allontanarsi anche fisicamente, e quella americana, che per
M.
rappresentava la "frontiera del possibile" nel mondo moderno (Belfast
1921 - Malibù, California 1999).