Romanziere e commediografo francese. Di origine aristocratica, partecipò
come volontario alla prima guerra mondiale. Subito dopo il conflitto
pubblicò il suo primo romanzo
Il cambio del mattino (1920),
seguito due anni dopo da
Il sogno (1922); in essi l'autore espresse una
complessa concezione dell'esistenza, che coniugava l'esaltazione eroica della
"potenza" nietszchiana, con il culto della rinuncia, visto come espressione del
dominio su di sé. Intraprese, quindi, una serie di viaggi che lo
portarono in Italia, Spagna e nell'Africa del Nord; a questo periodo risalgono,
fra gli altri, i romanzi
I gladiatori (1926),
I viaggiatori
braccati (1927),
Alle fontane del desiderio (1927), che lo
consacrarono definitivamente al successo. Nel 1939 ritornò a Parigi con
il manoscritto
La rosa di sabbia, che decise però di non
pubblicare, in quanto contenente alcune pagine fortemente anticoloniali (l'opera
uscì solo nel 1954). Collaborò a riviste di opposte fazioni
politiche, firmò contemporaneamente manifesti a favore dei sovietici e
dei russi bianchi. Nel 1940, dichiarato inabile al servizio militare, si fece
mandare come inviato di guerra al fronte. Ritornato a Parigi dopo l'armistizio,
mantenne con gli occupanti nazisti atteggiamenti ambigui: amico di Bremer, ebbe
tuttavia dei guai con la censura tedesca, a seguito della pubblicazione di
Solstizio di giugno (1941); alla Liberazione fu accusato di aver
appoggiato la Germania nazista. Influenzato da autori quali Barrès,
Balzac, Nietzsche e Gide, unì nelle sue opere il rigore giansenistico al
paganesimo dionisiaco; fulcro del pensiero di
M. è la teoria
dell'alternanza, di ispirazione sincretista: la realtà si configura come
caos, confusione di luce e ombra e, poiché all'uomo non è concesso
di sperimentare contemporaneamente opposti contraddittori, secondo
M.
bisogna alternarli, sperimentandoli in successione. È chiaro che questo
tipo di impostazione sfoci in una posizione di sostanziale "indifferenza etica",
che permette a
M. di affermare che Socrate e Gesù avevano ragione,
così come l'avevano i loro accusatori, e in un sostanziale nichilismo, in
cui ogni azione viene svuotata di contenuto. Negli anni seguenti
M.,
divenuto accademico di Francia nel 1960, affiancò all'attività di
romanziere, quella di saggista e di drammaturgo. Fra i romanzi ricordiamo:
Un
viaggiatore solitario è un diavolo (1945),
Il caos e la notte
(1963),
I ragazzi (1969),
Un assassino è il mio padrone
(1971). Fra i saggi:
Vai a giocare con questa polvere (1966),
Il
tredicesimo Cesare (1970),
La tragedia senza maschera (1972). Per il
teatro scrisse:
La Regina morta (1942),
Gran Maestro di Santiago
(1947),
Malatesta (1946),
Port Royal (1954),
Il cardinale di
Spagna (1960),
La guerra civile (1965) (Parigi 1896-1972).