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Montefeltro, Conti di.

Famiglia ghibellina, ramo discendente dei conti di Carpegna, cui apparteneva il capostipite Antonio; quest'ultimo aveva forse ottenuto il titolo comitale e la contea da Federico Barbarossa. Si può contare su una reale sicurezza storica solo a partire da Montefeltrano, vissuto alla fine del XII sec. ║ Buonconte: figlio di Montefeltrano, fu partigiano di Federico II, inaugurando così la tradizione ghibellina del casato, ottenendone in cambio la Signoria di Urbino (1213), che gli fu però riconosciuta dal papa e dai cittadini solo più tardi, nel 1234 (m. 1241). ║ Guido: conte d'Urbino e Montefeltro, fu tra i maggiori capitani del tempo e, alla guida dei ghibellini tosco-romagnoli, prevalse sui guelfi. Si impadronì tra il 1275 e il 1285 di quasi tutta la Romagna, in aperta sfida al papato di cui, nel 1282, sconfisse le milizie inviate da Martino IV a Forlì. Nel 1286 si riconciliò con papa Niccolò IV, che però lo privò del contado di Urbino e lo esiliò ad Asti. Rientrò nei giochi politico-militari nel 1289, quando i Pisani lo elessero proprio capitano generale; combatté contro i guelfi della città e del territorio pisano e si oppose al papato a tal punto che il pontefice Martino V lo scomunicò. Guido riuscì a riconquistare Urbino nel 1292, ma nel giro di poco tempo perse Pisa e, infine, si riaccostò alla Chiesa nella persona di Bonifacio VIII, prendendo gli ordini francescani. Dante ricorda Guido da Montefeltro nel canto XXVII dell'Inferno (prima del 1250 - Assisi 1298). ║ Buonconte: figlio di Guido, morì nella battaglia di Campaldino combattendo fra i ghibellini di Arezzo. Dante, che a quella battaglia pure partecipò come fante tra i guelfi fiorentini, lo ricordò nel V canto del Purgatorio (m. 1289). ║ Federico: conte di Urbino e Montefeltro. Figlio di Guido, fu anche podestà di Arezzo, capitano di Iesi, podestà di Pisa e, dal 1312, vicario dell'imperatore Arrigo VII ad Arezzo e Pisa. Nel 1309, però, si erano guastati i rapporti con la Chiesa e papa Clemente V lo aveva scomunicato: Federico si impadronì dei territori di Recanati, Spoleto e Assisi. Il nuovo pontefice Giovanni XXII gli scatenò contro una vera e propria crociata, spingendo la stessa città di Urbino alla rivolta, durante la quale il conte fu ucciso (m. 1322). ║ Nolfo: figlio di Federico, recuperò la Signoria su Urbino e Montefeltro e si riconciliò con il papato che, nella persona del legato e vicario pontificio per l'Italia, Albornoz, gli riconobbe i possedimenti. Tuttavia poco prima della sua morte tale riconoscimento fu invalidato (m. 1359). ║ Antonio: nipote di Nolfo, fu signore e vicario pontificio per Urbino e M. e ottenne il riconoscimento di nuove Signorie su Cagli, Cantiano e Gubbio (m. 1404). ║ Guidantonio: figlio di Antonio, fu vicario pontificio per Urbino e Assisi (m. 1443). ║ Oddantonio: figlio di Guidantonio, raccolse l'eredità paterna e, nel 1443, fu creato da papa Eugenio IV primo duca d'Urbino. La sua cattiva condotta di governo lo rese vittima di una congiura in cui fu ucciso (m. 1444). ║ Federico: fratellastro di Oddantonio, uomo d'arme e condottiero fra i più abili e valorosi del tempo. Già vicario per conto di Eugenio IV di numerosi territori, che gli aveva portato in dote la moglie, assunse la Signoria di Urbino nel 1444 e condusse una lotta contro i Malatesta, a cui tolse il controllo di Pesaro che cedette a Firenze. La conquista di Fossombrone gli attirò la scomunica papale (1450), da cui fu liberato quando si unì al papa e agli Aragonesi di Napoli contro gli Angioini. Negli anni 1462-63 tolse ai Malatesta Senigallia e Fano e tre anni più tardi fu eletto a capo della Lega Italica. Per contrastare il predominio pontificio, si accordò infine con i Malatesta ed espugnò Volterra. Riavvicinatosi al papa, si vide riconosciuto il titolo di duca di Urbino (1764). Federico legò il nome dei M. all'arte e alla cultura, ospitando alla sua corte letterati e artisti fra i più famosi del tempo, quali Piero della Francesca e Giusto di Gand. Alla costruzione del celebre Palazzo Ducale lavorarono il Laurana e Francesco di Giorgio Martini (Gubbio 1422 - Urbino 1482). ║ Guidobaldo: figlio di Federico, fu costretto a difendere il ducato dagli attacchi e dagli intrighi del Valentino (V. BORGIA, CESARE). In un primo tempo perse la Signoria, poi, alla morte di papa Alessandro VI Borgia, padre e protettore politico del Valentino, la riconquistò. Generoso mecenate come il padre, accolse alla sua corte numerosi letterati, fra cui Bembo e Castiglione, che proprio Guidobaldo volle celebrare nel suo Cortegiano. Con lui, privo di figli, si estinse la linea diretta dei M.: nel 1504 il duca adottò e designò come successore Francesco Maria della Rovere, figlio della sorella (1472 - Urbino 1508).