Centro in provincia di Perugia, 47 km a Sud-Est del capoluogo; è situato
a 472 m s/m., su un colle che domina la vallata spoletina (e chiamato per questo
motivo la
ringhiera d'Umbria) e ai cui piedi scorre il torrente Maroggia.
Sorge sulle rovine dell'antico Fabisco Umbro. 5.598 ab. CAP 06036. • Econ.
- Agricoltura (cereali, viti, olivi, frutta, foraggi); allevamento bovino e
suino; industria alimentare e molitoria; artigianato in terracotta. • St.
- Di origine etrusca, forse l'antica
Mons Faliscus, fu distrutta durante
le guerre civili del I sec. a.C. Ricordata per tutto il Medioevo con il nome di
Corcurione, assunse l'attuale denominazione nel 1244. Appartenne al
ducato longobardo di Spoleto e successivamente fu libero comune; nel 1249 fu
distrutta dalle truppe di Federico II. Possesso pontificio, ad eccezione di un
breve periodo durante il XV sec., fu eretta a città da Pio IX nel 1848.
• Arte - L'abitato conserva il palazzo comunale (XIII sec., rimaneggiato),
sede di una ricca biblioteca; la chiesa romanica di Sant'Agostino (secc.
XIII-XIV); l'ex chiesa di San Francesco (XIV sec.), ora sede della pinacoteca
civica, con affreschi di celebri artisti come Gozzoli, Perugino, Melazio; la
chiesa di Sant'Illuminata e l'oratorio di Santa Maria di Piazza, entrambi opere
del XVI sec.; le chiese settecentesche di Santa Chiara e Santa Maria Maddalena,
con affreschi di scuola umbra.