Maresciallo prussiano. Compì gli studi presso l'Accademia di Copenaghen,
arruolandosi poi nell'esercito danese. Passato all'esercito prussiano (1822),
nel 1833 entrò a far parte dello Stato Maggiore. Nominato colonnello nel
1851, maggiore generale nel 1856, capo di Stato Maggiore nel 1858,
M.
operò una solida riorganizzazione dell'esercito prussiano e
rinnovò le strategie militari, adottando la tattica napoleonica degli
attacchi brevi e improvvisi nel cuore del Paese nemico. Dopo le importanti
vittorie sull'Austria a Sadowa (1866) e sulla Francia a Sedan (1870), ottenne la
nomina a deputato per il partito conservatore e a membro permanente della Camera
Alta (1872). Uomo di profonda cultura,
M. svolse anche attività di
scrittore. Tra le sue opere, di argomento storico e militare, ricordiamo:
Lettere sulla situazione della Turchia europea dal 1835 al 1839 (1841),
La campagna d'Italia del 1859 (1862),
La storia della guerra
franco-prussiana del 1870-1872 (1891-93). Si ricorda anche la traduzione
della
Storia della decadenza e della caduta dell'impero romano (1832) di
Gibbon (Parchim 1800 - Berlino 1891).