(latinizzato in
Andreas Fricius Modrevius). Scrittore polacco.
Seguì corsi di studio a Cracovia, perfezionandosi poi a Wittenberg e a
Norimberga, dove entrò in contatto con Lutero e Melantone, che
esercitarono un forte influsso sul suo pensiero. In seguito soggiornò a
Basilea, Strasburgo, Parigi. Ritornato in Polonia nel 1540, divenne segretario
del principe Sigismondo Augusto e si vide affidare importanti incarichi
diplomatici e missioni all'estero. Nel suo primo trattato,
De poena
homicidii (1543), manifestò idee avanzate per il suo tempo,
sostenendo che nobili e contadini dovessero subire la stessa pena se colpevoli
di omicidio. Avversario della nobiltà, difese, nell'
Oratio Philaletis
Peripatetici (1545), le ragioni dei borghesi contro le leggi che impedivano
loro di acquistare proprietà terriere. Particolarmente accese furono le
polemiche sollevate dalla sua opera di maggior rilievo, il
De Republica
emendanda (1551), in cui, ispirandosi a un cristianesimo liberaleggiante,
espose un vasto progetto di riforma. Nel 1552 fece parte della delegazione
polacca al Concilio di Trento; successivamente, per sottrarsi alle polemiche e
alle persecuzioni, si ritirò nel paese natale dove visse sino alla morte
(Modrzew, Kielce, 1503 circa - 1572).