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Mistral, Gabriela.

Pseudonimo di Lucila Godoy de Alcayaga. Poetessa cilena. Fino al 1925 si dedicò all'insegnamento, che lasciò per dedicarsi alla carriera diplomatica, soggiornando come console del proprio Paese in diversi Stati sia d'Europa che d'America e distinguendosi per i suoi interventi in difesa della pace. L'esordio della M. in campo poetico risale al 1914 con la raccolta Sonetos de la muerte (Sonetti della morte), ispirati alla morte per suicidio dell'uomo amato e nei quali è evidente l'influsso dei maestri della poesia modernista Magallanes Moure e Max Jara. Alla raccolta, imperniata sul motivo centrale dell'amore cantato con toni di accesa sensualità, seguì Desolación (1922), che confermò le qualità della scrittrice e la profondità dell'ispirazione, tra tenerezza, intimismo e desolazione. La produzione successiva comprende le raccolte poetiche Ternura (1924, Tenerezza), Tala (1938, Taglio d'alberi), Lagar (1954, Torchio). Oltre all'attività critica, la M. si dedicò anche alla scrittura in prosa, raccogliendo i suoi scritti in alcuni volumi, fra i quali Lecturas para mujeres (1923) e Recados, Contando a Chile (1957). Nel 1945 fu insignita del premio Nobel per la letteratura (Vicuña, Coquimbo 1889 - Hempstead 1957).