Uomo politico italiano. Laureatosi in Legge a Pavia, stabilì stretti
rapporti con gli ambienti liberali costituzionalisti francesi ed entrò in
contatto con il duca di Modena Francesco IV, le cui mire espansionistiche
cercò di sfruttare allo scopo di favorire il movimento liberale e
nazionale italiano. Dopo aver coinvolto nella questione italiana alcuni esuli
italiani e uomini politici francesi,
M. tentò di convincere il
duca di assumere la guida del movimento insurrezionale italiano. Costretto a
riparare all'estero per l'atteggiamento ambiguo di Francesco IV, che
provocò il fallimento di una prima progettata congiura, dal 1835 al 1848
M. soggiornò in Spagna; qui strinse rapporti di affari con gli
ambienti vicini a Maria Cristina, ma fu sospettato di irregolarità e
costretto a lasciare il Paese. Viaggiò quindi tra Inghilterra, Francia,
Piemonte (da dove Vittorio Emanuele II lo espulse nel 1850) e di nuovo Spagna,
dove si stabilì definitivamente per dedicarsi ad attività
commerciali. Si ha notizia di una
Memoria giustificativa d'un proscritto,
che
M. pubblicò nel 1853 per difendersi dalle accuse mossegli di
aver agito come spia di Francesco IV; l'opera tuttavia fu subito ritirata e
fatta distruggere (Modena 1801 - Barcellona 1863).