Mescolanza di sostanze eterogenee, perlopiù disarmonico e male combinato.
• Chim. - Sistema di due o più sostanze non combinate chimicamente
fra loro e separabili l'una dall'altra tramite mezzi meccanici (filtrazione,
centrifugazione, ecc.); ogni componente del
m. mantiene le sue
proprietà chimiche essenziali, quindi le interazioni chimiche fra i
componenti risultano nulle o comunque assai scarse. Un
m. può
essere
eterogeneo, se sono presenti più fasi, oppure
omogeneo, se è presente una sola fase; in quest'ultimo caso si
preferisce usare il nome di
soluzione. Un
m. di gas è
sempre fisicamente omogeneo, i
m. di liquidi possono essere di entrambi i
tipi, mentre i solidi danno origine sempre a
m. eterogenei. Esempi comuni
di
m. eterogenei sono il granito, composto da cristalli di quarzo, mica e
feldspato; il latte, emulsione acquosa di natura complessa; la sabbia. •
Fis. -
Regola di m.: regola per determinare una grandezza caratteristica
di un
m., sulla base dei valori che tale grandezza assume per i
componenti del
m. stesso. Si utilizza, ad esempio, per determinare il
colore di una
m. conoscendo i colori e le dosi dei componenti. •
Agr. - Composizione di sementi di specie diverse utilizzata per un migliore e
più completo sfruttamento del suolo.