Romanziere italiano. Insegnante e giornalista, fu chiamato da F. Martini a Roma
per collaborare al "Fanfulla della domenica", e fece parte del gruppo di
intellettuali che si riunivano intorno all'editore Sommaruga. Esponente del
Verismo regionale tardo-ottocentesco,
M. fu attento raccoglitore del
folclore, delle leggende e delle superstizioni della Calabria. Scrisse una
cinquantina di romanzi e oltre 200 novelle di carattere popolaresco, imperniate
su storie di briganti romanticamente enfatizzate in intrecci complicati e
melodrammatici. Fra le sue opere ricordiamo:
Racconti Calabresi (1882),
Marito e sacerdote (1884),
Cronache del brigantaggio (1893),
Devastatrice (1905) (Cosenza 1850 - Roma 1923).