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Minzoni, Giovanni.

Sacerdote italiano. Presi gli ordini nel 1909, venne nominato cappellano e poi arciprete di Argenta, presso Ferrara, nel 1915. Allo scoppio della prima guerra mondiale fu inviato dietro sua richiesta al fronte come cappellano militare, e si conquistò sul campo la medaglia d'argento al valore. Tornato alla propria parrocchia di Argenta, svolse un'intensa opera di organizzazione sociale dei lavoratori: convinto assertore del cooperativismo, appoggiò con forza tutte le iniziative popolari che andavano in questa direzione e iniziò la sua lotta contro i proprietari terrieri, manifestando al tempo stesso i suoi sentimenti antifascisti. Nel 1919 aderì al Partito Popolare, che con il congresso di Torino aveva fatto una netta scelta di campo in senso antifascista. Salito Mussolini al potere, dopo un periodo di intimidazioni e minacce, che non lo fecero desistere dalla sua battaglia, venne ucciso a randellate da una squadra fascista. Il passivo atteggiamento delle gerarchie ecclesiastiche e la limitata risonanza nel Paese fecero sì che gli esecutori del crimine, che ebbe come mandante probabilmente il potente gerarca ferrarese Italo Balbo, venissero prosciolti in giudizio dopo l'istruttoria. Processati e condannati dopo la caduta del Fascismo, beneficiarono comunque dell'amnistia (Ravenna 1885 - Argenta, Ferrara 1923).