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Mina.

(dal francese mine). Ant. - Miniera; galleria di miniera. ║ Per estens. - Cunicolo sotterraneo scavato a fini militari, per penetrare o sortire da un luogo fortificato. Nella cosiddetta guerra di m., tali gallerie venivano scavate sotto le fortificazioni al fine di abbattere o lesionare le opere soprastanti mediante scoppio o incendio dei cunicoli. ║ Sottile cilindro di grafite, inserito nella matita per scrivere. ║ Fig. - M. vagante: questione non risolta che rappresenta una minaccia latente. • Mil. - In ambito militare, ordigno esplosivo trasportabile, costituito da una carica esplosiva, un congegno di accensione (detonatore), un dispositivo di sicurezza (che eviti scoppi accidentali) e uno antirimozione. Le m. terrestri si suddividono in m. anticarro, da usare contro i mezzi corazzati, e m. antiuomo, da impiegare contro la fanteria; la differenza è data dalla quantità di esplosivo e dal tipo di detonatore utilizzato, tarato a una pressione di pochi chilogrammi nelle antiuomo e di alcuni quintali per quelle anticarro. La tecnica militare più applicata negli ultimi decenni, soprattutto nei conflitti diretti alla contesa di ampie regioni di territorio, è quella del campo minato: in una certa zona si interrano i congegni opportunamente tarati per esplodere in seguito a un'azione esterna. Le m. marittime o subacquee (dette anche torpedini), sono collocate in genere presso i porti o in posizioni strategicamente importanti e ancorate al fondo mediante cavi zavorrati che le mantengono alla profondità voluta. Anche in mare le m. sono utilizzate a gruppi per costituire banchi o sbarramenti minati. • Ind. estratt. - Cavità aperta artificialmente, nella quale si colloca e si fa esplodere una carica di esplosivo per spaccare e abbattere rocce e murature. Comunemente, oggi si intende per m. non la sola cavità, ma anche la carica d'esplosivo che in essa viene intasata. Il foro nel quale va alloggiato l'esplosivo, detto anche fornello o camera di m., viene praticato a mano, mediante appositi strumenti quali il fioretto e la barramina o, più spesso, meccanicamente, con perforatrici e martelli perforatori. Importanti ai fini dell'effetto desiderato sono sia la disposizione sia la lunghezza e il diametro dei fori. La collocazione di una carica all'interno di un solido avente più facce libere, per esempio, ha un effetto utile maggiore rispetto a quello ottenibile da un solido con una sola faccia libera, in quanto può essere abbattuto materiale in più direzioni con un'unica carica e un unico foro. Quanto alle dimensioni dei fornelli, essi devono essere praticati con la massima lunghezza e il minimo diametro, poiché il volume di roccia abbattuta è direttamente proporzionale alla profondità e inversamente proporzionale al diametro del foro. Nella pratica, tuttavia, la profondità è stabilita anche in base alla necessità di non sollecitare eccessivamente le rocce circostanti, rischiando un crollo, mentre i diametri non possono scendere al disotto di un minimo determinato dagli utensili usati e dalla natura stessa della carica da incassarvi. L'esplosivo, una volta introdotto nel foro per tutta la sua profondità, viene collegato alla miccia: il foro è poi accuratamente intasato con terra pressata e battuta, per aumentare al massimo l'effetto dell'esplosione. Per abbattere o disintegrare grandi quantità di roccia in cave, miniere o anche per la costruzione di dighe o moli, si usano m. di notevoli dimensioni, in cui l'esplosivo, che raggiunge talvolta il peso di decine o anche centinaia di tonnellate, è disposto in un sistema di gallerie scavate all'interno di una consistente massa rocciosa. L'esplosione contemporanea di tutte le gallerie richiede, in tali casi, eccezionali accorgimenti e disposizioni speciali di sicurezza. • Med. - Malattia delle m.: intossicazione acuta da gas di esplosione, che colpisce soprattutto i minatori che rientrano nelle gallerie dopo il brillamento delle m.: si manifesta con cefalea, dispnea, vertigini, lipotimia, ecc. Il singolo attacco scompare in breve tempo con l'esposizione all'aria aperta e con l'inalazione di ossigeno o di carbogeno. • Zool. - Galleria scavata dalle larve di alcuni insetti nel tessuto parenchimatico delle foglie.