Uomo politico francese. Schierato inizialmente su posizioni radicali, si
avvicinò al Socialismo, facendosi assertore di un programma riformista
per il miglioramento delle condizioni di esistenza della classe operaia. Il
programma, reso pubblico da
M. in un discorso del 1896, prevedeva la
socializzazione dei mezzi di produzione e di scambio, la conquista del potere
mediante suffragio universale, un'intesa internazionale tra i lavoratori.
Già deputato dal 1885, nonostante la forte opposizione della maggioranza
del Partito socialista, nel 1899 entrò a far parte del Governo di difesa
nazionale presieduto da Waldeck-Rousseau e, in qualità di ministro del
Commercio e dell'Industria (1899-1902), fece approvare la diminuzione della
giornata lavorativa per alcune categorie di lavoratori e decise la creazione
della direzione del lavoro e della previdenza sociale. Ministro dei Lavori
pubblici nel 1909-10, fu ministro della Guerra nei Governi Poincaré
(1912-13 e 1914-15). Espulso dal Partito socialista nel 1904,
M. si era
intanto avvicinato alle posizioni della destra, orientamento che lo indusse a
sostenere la politica nazionalistica e che quindi lo portò nel 1919 alla
direzione della coalizione conservatrice del Blocco Nazionale. Dopo un breve
periodo come primo ministro, nel 1920 fu eletto presidente della Repubblica.
Imprimendo alla vita politica francese un chiaro orientamento conservatore,
M. si adoperò per rafforzare il potere esecutivo. Dimessosi nel
1924 in seguito alla vittoria delle sinistre, fu senatore dal 1925 al 1940
(Parigi 1859 - Versailles 1943).