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Mies van der Rohe, Ludwig.

Architetto e designer tedesco. Figlio di uno scalpellino, fu attivo inizialmente nella città natale, come aiutante nella bottega del padre. Trasferitosi a Berlino, dal 1905 al 1907 lavorò presso lo studio di B. Paul e, successivamente (1908-11), presso quello di P. Behrens, dove entrò in contatto con un gruppo di giovani architetti, tra cui W. Gropius e Le Corbusier. In quell'ambiente si avvicinò al neoclassicismo di K.F. Schinkel, il cui influsso è evidente nei progetti del monumento a Bismarck (Bingen, 1912) e della casa Kröller (L'Aia, 1912). Tra i principali esponenti del dibattito culturale della Germania del dopoguerra, M. aderì al Novembergruppe (associazione tra intellettuali e artisti creata nel 1918 da Taut, Gropius, Mendelsohn, Hilberseimer), partecipando alle sue esposizioni e fondando la rivista "G" (Gestaltung). Successivamente si avvicinò al movimento De Stijl e al Costruttivismo. Al 1919 risale il progetto, di grande portata innovativa, dell'edificio per gli uffici nella Friedrichstrasse a Berlino, realizzato con un gruppo di tre torri vetrate, collegate a una struttura centrale di servizi (nella quale trovavano spazio gli ascensori, le scale, gli atrii). Due anni più tardi M. costruì un grattacielo in acciaio e vetro, in forma di prisma di cristallo dalla base irregolare, con uno stile che ricorda quello della produzione scultorea di H. Arp. In questo edificio l'architetto riuscì ad affrontare in maniera del tutto rivoluzionaria i problemi tecnologici dell'uso dei materiali e la questione del rapporto interno-esterno. L'interesse di M. per gli studi volumetrici è testimoniato dai due progetti per case di campagna degli anni 1923-24; queste realizzazioni rappresentano la fase iniziale di un processo di purificazione formale il cui sviluppo successivo è costituito dal padiglione della Germania all'Esposizione internazionale di Barcellona (1929). Considerato il capolavoro europeo di M., questa struttura risulta essere inoltre una delle principali opere del Movimento moderno (esempio di architettura pura che rifiuta ogni implicazione di funzione). Tra le altre costruzioni del periodo ricordiamo la villa Tugendhat (Brno, 1930) e la casa per la mostra delle costruzioni a Berlino (1931). Una fase importante nell'itinerario artistico-espressivo di M. è costituita dalla direzione del Bauhaus, dal 1930 al 1933, su invito di Gropius, in sostituzione di H. Meyer; la scuola venne in seguito definitivamente chiusa da parte del Governo nazista. Al termine di questa esperienza, l'architetto attraversò un periodo di difficoltà dovuto alla situazione politica del suo Paese. Nel 1938, costretto a emigrare, si trasferì negli Stati Uniti dove, dietro indicazione di J.A. Holabird, venne nominato direttore della facoltà di Architettura dell'Armour Institute di Chicago (che in seguito assunse la denominazione di Illinois Institute of Technology, IIT). Incaricato di progettare il nuovo campus per l'IIT, M. creò un complesso, realizzato a partire dal 1942, il cui impianto urbanistico deriva da un reticolo modulare a maglia quadrata; tra gli edifici più significativi, ricordiamo: il Metal Research Building (1943), l'Alumni Memorial Hall (1946), la cappella (1952). Il Museum of Modern Art, nel 1947, dedicò a M. una mostra che diede all'architetto grande popolarità. La sua produzione successiva comprende i Promontory Apartments (Chicago, 1949), le torri sulla Lake Shore Drive (Chicago, 1950-51), il Seagram Building (New York, 1958), opere di grande perfezione tecnica che vengono considerate dalla critica come espressione di una nuova monumentalità, di un classicismo tecnologico fondato sulla cura del dettaglio. La critica è concorde nell'assegnare a M. un posto insieme Gropius, Le Corbusier e F.L. Wright fra i massimi architetti del XX sec. Creare un'architettura moderna di rigore neoclassico nei mezzi, nella purezza della forma, nella perfezione delle proporzioni, nell'eleganza dei particolari e nella dignità dell'espressione è l'ideale che sta alla base dell'evoluzione di M. Il suo linguaggio architettonico, le diverse soluzioni adottate nell'utilizzo dei nuovi materiali costruttivi (acciaio, cemento armato, vetro), riassumono tutto l'itinerario di sviluppo del Movimento moderno, fino alla sua crisi involutiva (Aquisgrana 1886 - Chicago 1969).