Pittore italiano. Recatosi nel 1867 a Napoli, studiò con l'amico E.
Dalbono all'Accademia di Belle Arti con i maestri D. Morelli e F. Palizzi.
Iniziò ad acquistare notorietà verso il 1870 coi primi quadretti
di bimbi e di animali, ritratti dal vero nella campagna abruzzese. A Parigi, nel
1872 e nel 1875, partecipò all'esposizione dei Salons, dove ottenne un
discreto successo con i suoi soggetti idillici come la
Raccolta delle
olive e soprattutto risentì dell'influsso stilistico di M. Fortuny.
Divenne, infine, celebre nel 1877 col
Corpus Domini, esposto
all'Esposizione nazionale di belle arti a Napoli. Il suo interesse per la vita
rurale e primitiva abruzzese si accentuò dopo l'incontro con G.
D'Annunzio (1880), di cui divenne intimo amico e con cui condivise alcuni motivi
di ispirazione: ne risultò la grande tela il
Voto (1880-83), che
gli diede fama internazionale, e
La figlia di Iorio (1894-95), con cui
trionfò alla prima Biennale di Venezia. Nel 1900 presentò due
tempere all'Esposizione di Parigi,
Le serpi e
Gli storpi, quindi
abbandonò la pittura per dedicarsi alla fotografia, limitandosi a
saltuari esperimenti pittorici, piccoli quadri quasi monocromi. Eseguì
anche ritratti ufficiali e numerosi autoritratti (Tocco di Casauria, Chieti 1851
- Francavilla al Mare, Chieti 1929).