Principe di Serbia. Figlio di Miloš, fondatore della dinastia degli
Obrenovič, assunse il principato nel 1839 dopo l'abdicazione del padre e la
morte prematura del fratello Milan, e fu nominato
knez di Serbia dalla
Sublime Porta. La sua politica, che tendeva a staccare la Serbia dalla
dipendenza nei confronti della Turchia, fu favorita dalla Russia e avversata
dall'Austria. Costretto ad abdicare nel 1842 dalla dinastia rivale dei
Karageorgevič per aver cercato appoggi nella Russia in funzione antiturca,
visse in esilio a Vienna fino al 1858, quando Alessandro Karageorgevič,
sostenitore di una politica assolutistica e turcofila, fu cacciato e Miloš
Obrenovič fu restaurato sul trono serbo.
M. succedette al padre nel
1860 e si dedicò all'ammodernamento delle strutture amministrative del
Paese, attuato grazie anche alle sue riforme giudiziarie ed elettorali e al
rafforzamento della potenza militare, mediante la creazione di un efficiente
esercito di leva. Notevole fu anche l'impulso da lui dato alle istituzioni
culturali. In politica estera lavorò alla creazione di una fitta rete di
alleanze nell'ambito della penisola balcanica in funzione antiturca;
ricercò in tal senso appoggi internazionali, ottenendo nel 1867, grazie
anche all'appoggio italiano, il ritiro delle guarnigioni turche da Belgrado e da
altre città serbe. Morì assassinato da sicari, vittima di una
congiura ordita dai suoi oppositori interni, cui forse non fu estraneo lo stesso
Alessandro Karageorgevič (Kragujevac 1823 - Belgrado 1868).