Generale e patriota italiano. Ufficiale di artiglieria, si arruolò
nell'esercito borbonico; nel 1849 si distinse nella difesa di Venezia e di Roma.
Rifugiatosi negli Stati sardi, insieme al fratello Luigi creò la
"Biblioteca militare" e la "Rivista militare". Nominato nel 1859 capo di Stato
Maggiore delle forze volontarie riunite in Toscana, guidò il dicastero
della guerra nel Governo provvisorio delle Romagne. Prese parte alla campagna
del 1860 nell'Italia meridionale, segnalandosi nella presa di Mola di Gaeta.
Senatore del Regno dal 1876, ebbe la carica di presidente del Tribunale supremo
di Guerra e Marina a partire dal 1886 (Capua, Caserta 1817 - Roma 1905).