Pseudonimo di
Jacob Liebmann Meyer Beer. Compositore tedesco.
Appartenente ad una famiglia di origine ebraica, fu allievo di M. Clementi, C.F.
Zelter, B.A. Weber. Esordì come pianista a Vienna e a Londra, quindi
compose alcuni lavori sacri e qualche composizione operistica. Soggiornò
in Italia tra il 1816 e il 1824. In questi anni si dedicò alla
composizione di opere di evidente derivazione rossiniana, come
Romilda e
Costanza (1817),
Emma di Resburgo (1819),
Il crociato in
Egitto (1824). Negli anni successivi visse tra Berlino, dove fu nominato
direttore generale della musica da Federico Guglielmo IV, e Parigi, dove
iniziò la collaborazione con E. Scribe, dalla quale sarebbero nati i suoi
migliori lavori. A
M. si deve la creazione del nuovo genere operistico
della
grand-opéra, tipo particolare di melodramma a soggetto
storico, caratterizzato da ricchezza di effetti scenografici e spettacolari, da
una sapiente orchestrazione, da intrecci romanzeschi. Il genere, che
incontrò l'immediato favore del pubblico, si avvaleva di una musica
elegante e fortemente drammatica, perfettamente adattata alle vicende
rappresentate; essa riproponeva elementi tipici del melodramma francese, tedesco
e soprattutto italiano ed esercitò una notevole influenza su musicisti
quali Verdi e Wagner, che pure rimproveravano a
M. l'esilità
dell'ispirazione musicale e drammatica. Fra le
grand-opéra
più famose di
M. ricordiamo:
Roberto il diavolo (1831),
Gli ugonotti (1836),
Il profeta (1849),
Dinorah (1859) e
L'Africana (1865, postuma). Autore prolifico,
M. compose anche
musiche di scena, cantate,
Lieder, un balletto (Tasdorf, Berlino 1791 -
Parigi 1864).