eXTReMe Tracker
Tweet

Metastasio, Pietro.

Nome grecizzato di Pietro Trapassi. Poeta italiano. Di famiglia modesta, riuscì ad ottenere una solida istruzione classica e filosofica grazie alla protezione di Gian Vincenzo Gravina, che ne aveva riconosciuta la capacità intellettuale e poetica. Dopo aver trascorso qualche anno in Calabria con il suo maestro, M. rientrò a Roma, dove prese gli ordini minori, e pubblicò la sua prima raccolta di Poesie (1717), che comprendeva, fra le altre: gli idilli Il convito degli dei (in ottava rima), Il ratto di Europa (in endecasillabi sdruccioli), la tragedia Giustino, in cinque atti e coro finale. Nel 1718, poco dopo la morte di Gravina, M. fu ammesso all'Accademia romana dell'Arcadia con il nome di Artino Corasio. Nel 1720 si trasferì a Napoli dove conobbe, in occasione della messa in scena del suo Gli orti esperidi, la famosa cantante Marianna Bulgarelli che lo accolse sotto la sua protezione. M. fu istruito musicalmente da Porpora e spinto dalla Bulgarelli alla composizione del suo primo melodramma, Didone abbandonata (1724), che ottenne uno strepitoso successo. Interprete genuino e naturale della sensibilità arcadica, M. legò la sua fama soprattutto al melodramma che, per lui, doveva tendere alla potenza drammatica della tragedia greca e che di fatto si avvicinò alle caratteristiche di quella francese, nell'unione dell'eroico con il galante e l'aggraziato, nella estrema mobilità della trama unita alla musicalità dei sentimenti più forti che, spesso, si smorzano nel patetico. Dopo il primo successo M. si dedicò con costanza al genere melodrammatico; scrisse, tra l'altro: Siroe (1726), Catone in Utica (1727), Ezio (1728), Semiramide riconosciuta (1729), Alessandro nelle Indie (1729), Artaserse (1730). Nel 1730 fu chiamato a Vienna come poeta cesareo, anche per raccomandazione della dama di corte Marianna Pignatelli, con cui si legò sentimentalmente negli anni seguenti. A questo periodo risalgono: Demetrio (1731), Issipile (1732), Adriano in Siria (1732), Olimpiade (1733), Demofoonte (1733), La clemenza di Tito (1734), Ciro riconosciuto (1736), Attilio Regolo (1740). Tra il 1745 e il 1773 tradusse e commentò l'Arte poetica di Orazio e scrisse Estratto dell'Arte poetica di Aristotile e considerazioni sulla medesima e Osservazioni sul teatro greco. Da essi emergono le interessanti teorie di M. in relazione a questioni come la divisione dei generi letterari e le tre unità aristoteliche. Compose ancora per il teatro opere minori: Il re pastore (1751), L'eroe cinese (1752), L'isola disabitata (1753), Il trionfo di Clelia (1762), Ruggiero, ovvero L'eroica gratitudine (1771). M. compì un'attenta riflessione sul teatro: al centro di essa c'è l'esigenza di nobilitare e semplificare il genere del melodramma, senza intaccarne le due componenti essenziali, la musicalità e la finzione favolosa. M. per primo concepì il melodramma come finzione teatrale della realtà e non come riproduzione o imitazione della realtà stessa. Personaggi, situazioni, passioni dovevano essere perciò filtrati attraverso una dimensione fiabesca e sentimentale, restituendo al testo del libretto il proprio valore necessariamente autonomo e poetico. Inoltre, le doti creative consentirono a M. di conseguire un equilibrio fra esigenze spettacolari del genere melodrammatico e ispirazione poetica, fino ad allora mai raggiunto. I temi e i toni sentimentali e idillici gli permisero di ridurre a dimensione umana eroi, tragedie e passioni che erano stati protagonisti del melodramma barocco. L'esempio più evidente di quest'arte sognante è Ariette, in cui il poeta riuscì ad esprimere con precisione, chiarezza, semplicità uno stato d'animo, un sentimento, un concetto. Il melodramma così riformato e l'opera metastasiana attrassero l'attenzione dei più grandi musicisti del tempo: lo stesso Mozart volle musicare La clemenza di Tito (Roma 1698 - Vienna 1782).

LE OPERE DI PIETRO METASTASIO


1717
1720
1721
1724
1725
1726
1727
1728
1729
1729
1730
1731
1732
1732
1738
1733
1734
1736
1736
1736
1740
1740
1743
1744
1751
1752
1753
1756
1762
1765
1771
Drammi e Tragedie

Giustino
Endimione
Gli orti esperidi
Didone abbandonata
Siface
Siroe
Catone in Utica
Ezio
Semiramide riconosciuta
Alessandro nelle Indie
Artaserse
Demetrio
Issipile
Adriano in Siria
Olimpiade
Demofoonte
La clemenza di Tito
Achille in Sciro
Ciro riconosciuto
Temistocle
Zenobia
Attilio Regolo
Ipermestra
Antigono
Il re pastore
L'eroe cinese
L'isola disabitata
Nitteti
Il trionfo di Clelia
Romolo ed Ersilia
Ruggiero, ovvero L'eroica gratitudine


1732
1738
Feste teatrali

L'asilo d'amore
Il Parnaso accusato e difeso


1730
1732
1733
Azioni teatrali sacre

La passione di Gesù Cristo
La morte di Abele
Giuseppe riconosciuto








1717
1733
1746






1714
1773

1773



1745-73
Componimenti vari

Cantate Sono complessivamente 34

Rime
Canzonette, Epitalami, Terzine, Idilli,
Stanze, Odi, Componimenti sacri, tra cui

Poesie
La libertà (canzonetta)
La partenza (canzonetta)

Sonetti
Sono complessivamente 32

Prose

Della tragedia antica e moderna
Estratto dell'Arte poetica e di Aristotile
e considerazioni sulla medesima
Osservazioni sul teatro greco

Traduzioni

Arte poetica di Orazio