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Messina.

Città della Sicilia e capoluogo della provincia omonima. Sorge a 3 m s/m., all'estremità nord-orientale della Sicilia, sullo stretto omonimo, di fronte alla costa della Calabria. La città, completamente ricostruita in seguito al sisma del 1908 e poi ancora modificata in base al piano regolatore del 1978, si è sviluppata attorno al porto, nella fascia di pianura alluvionale compresa tra il mare e le pendici dei monti Peloritani. 260.132 ab. CAP 98100. • Econ. - Il porto, per la sua posizione, svolge una notevole attività commerciale tra l'isola e il continente, ma è soprattutto importante per il servizio di traghetto con l'antistante Villa San Giovanni, sulla costa della Calabria. L'industria è attiva soprattutto nei settori cantieristico, alimentare, metalmeccanico e chimico. L'agricoltura produce uva, olive, agrumi, nocciole. Fiorente è il turismo. • St. - La città, fondata nell'VIII sec. a.C. dai Calcidesi con il nome di Zancle (in greco Zánklē: falce, per la forma della penisola che ne chiudeva il porto), fu oggetto di continue conquiste e dominazioni, seguendo la sorte delle principali città della Sicilia. Intorno alla metà del V sec. a.C. cadde in mano ad Anassila di Reggio, che vi insediò numerosi esuli della Messenia, da cui la città derivò il nome di Messana. Nel 396 a.C. fu distrutta dai Cartaginesi, ma venne ricostruita da Dionigi il Vecchio e circa un secolo dopo, nel 289 a.C., venne conquistata dai Mamertini. Passò quindi sotto la dominazione romana, in qualità di città federata e diventando un fiorente centro commerciale. Durante il periodo bizantino fu un presidio goto e godette di una relativa libertà amministrativa. Nell'843 d.C. fu invasa dai Saraceni, che ne mantennero il dominio per oltre due secoli, fino all'occupazione normanna del 1061. Con i Normanni la città godette di un periodo di grande prosperità come centro commerciale posto sulla rotta delle Crociate. Tra i secc. XII e XIII passò sotto il dominio degli Svevi. Nel 1282 fu assediata da Carlo I d'Angiò, ma senza successo, per il sopraggiungere della flotta aragonese. Nel XIV sec. M. godette di un nuovo splendore, in quanto capitale degli Aragonesi, ma la dominazione spagnola che seguì la privò nuovamente della sua autonomia amministrativa (XVII sec.), portandola alla decadenza. Una serie di calamità la colpì nel XVIII sec. (epidemia di peste, 1743; terremoto, 1783). Partecipò ai moti del 1820-21 e nel 1848 si associò alla rivolta di Palermo. Nel 1860 fu liberata dalle forze garibaldine e fu unita all'Italia. Altri due terremoti (1894, 1908) rasero M. al suolo. Ricostruita, la città subì gravi danni per i bombardamenti nel corso della seconda guerra mondiale e fu l'ultimo baluardo occupato dagli Alleati (1943). • Arte - Il principale monumento della città è il duomo, edificato nel 1197 per iniziativa di Ruggero II. L'unica parte originale è la sezione inferiore della facciata, sulla quale si aprono tre portali. Il maggiore di questi fu probabilmente realizzato nei secc. XIV-XV con il contributo di A. Baboccio. L'interno custodisce numerose opere d'arte: la statua del Battista (1525) di A. Gagini, il sepolcro dell'arcivescovo Guidotto de Tibiatis (1333) di Goro di Gregorio, mosaici, il coro ligneo di Giorgio Veneziano. Il campanile, opera di F. Valenti, presenta un orologio astronomico-meccanico, risalente al 1933, di vaste proporzioni. L'arte normanna è rappresentata a M. dalla chiesa dell'Annunziata dei Catalani (XII sec.). Del Cinquecento restano due fontane, opera di G.A. Montorsoli (quella di Orione, a vasca poligonale, e quella del Nettuno nella piazza dell'Unità d'Italia), e la chiesa di San Giovanni di Malta (solo il transetto e l'abside sono quelli originari). Nel Museo regionale si conserva una ricca raccolta di pezzi archeologici, pitture e mosaici. ║ Provincia di M. (3.248 kmq; 683.835 ab.): comprendente 108 comuni, si estende su un'area quasi totalmente montuosa. È attraversata da Est a Ovest dai monti Peloritani e Nebrodi, non molto elevati ma dalle forme aspre che rendono difficili le comunicazioni. Il clima è marittimo lungo le coste, con limitate escursioni termiche e precipitazioni prevalentemente autunnali e invernali. All'interno, invece, e sui rilievi, l'escursione termica giornaliera e stagionale è maggiore e le precipitazioni sono più abbondanti. La popolazione, scarsa all'interno, è stanziata prevalentemente lungo la fascia costiera. I centri principali sono Milazzo, Barcellona Pozzo di Gotto, Patti, Sant'Agata, Santo Stefano, Taormina e Lipari. L'economia è basata sull'agricoltura (agrumi, viti, olivi, ortaggi), l'allevamento, la pesca. Ha rilievo anche l'industria connessa con la coltivazione degli agrumi. ║ Stretto di M.: braccio di mare (lungo 33 km; largo 3 km a Nord, 17 km a Sud) tra la Sicilia e la Calabria e tra il Mar Tirreno e lo Ionio. È attraversato da un colossale elettrodotto tra Faro, a Ovest di capo Peloro, e Piale, a Nord-Est di Villa San Giovanni. Navi-traghetto e aliscafi assicurano il trasporto dei passeggeri da e per il continente.