Mit. - Antica divinità romana, identificata con il dio greco Ermes. Il
suo nome, con ogni probabilità, deriva dal latino
merx
(mercanzia):
M. fu considerato, infatti, il dio dei mercanti. Come il suo
omologo greco
M. fu considerato oltre che protettore del commercio,
messaggero degli dei, accompagnatore delle anime dei defunti, inventore della
lira. A Roma ebbe culto ufficiale dal V sec. a.C., quando gli venne dedicato un
tempio sull'Aventino, sovrastante il Circo Massimo. Sono discordi i pareri
relativi all'origine di
M. e del suo culto: secondo alcuni esso
deriverebbe direttamente, o attraverso la mediazione etrusca, da quello del dio
greco Ermes; secondo altri il
M. latino, forse derivante dall'antico dio
etrusco Turmus, sarebbe stato assimilato solo in epoca tarda a Ermes. La festa
di
M., seguita in particolare dai mercanti, era celebrata il 15 maggio;
in questa data una processione di devoti si recava alla fonte sacra al dio
presso la porta Capena; con l'acqua attinta a questa fonte venivano asperti gli
oggetti del commercio. • Icon. - Le raffigurazioni romane di
M.
ricalcano fedelmente quelle greche di Ermes: solitamente il dio veniva
rappresentato nudo o con un corto mantello e con calzari alati. Tuttavia nel
mondo romano la funzione di protettore delle attività commerciali rimase
preponderante: sicché il dio è spesso ritratto con un sacchetto di
monete in mano, spesso associato alla Fortuna. Frequente è anche la sua
effigie sulle monete.