Antica città dell'Egitto, situata sulla riva Ovest del Nilo, circa 30 km
a Sud di Il Cairo. Erodoto racconta che intorno al 3100 circa a.C., sui confini
tra l'Alto e il Basso Egitto, Menes, primo re dell'Egitto unificato,
costruì una fortezza che chiamò
Inebhedi (Muro bianco). Nei
dintorni venne eretto il tempio al dio Ptah, che insieme alla consorte, la dea
leontocefala Sekhmet, e al dio Nefertem costituiva la triade locale. Nel
territorio di
M. venne successivamente eretta, dalla III dinastia del
Regno Antico, la necropoli di Saqqarah. Dal nome
Men-nefru della piramide
di Pepi I della VI dinastia, il villaggio di
M. fu ribattezzato
Men
Nefer (la bellezza è stabile); contemporaneamente cominciò ad
ampliarsi, conglobando anche altri centri abitati. A questo insieme urbano i
Greci diedero il nome di
Memphis. Capitale dell'Antico Regno (2600-2200
circa a.C.), anche quando, durante il Medio Regno (2100-1700 a.C.), Tebe divenne
la capitale ufficiale dell'Impero,
M. continuò ad espandersi ed
essere, grazie alla sua favorevole posizione geografica, una delle città
più importanti dell'Egitto. Durante il Nuovo Regno
M. fu residenza
del visir del Basso Egitto e mantenne la sua supremazia commerciale; divenne
l'arsenale dove si fabbricavano tutti i mezzi da guerra e si armavano le
imbarcazioni militari. Intorno al 1600 a.C. iniziò a essere evidente
l'influsso siro-fenicio sull'organizzazione e i costumi della città.
Conquistata prima dagli Assiri e poi dai Persiani,
M. decadde solo dopo
la fondazione di Alessandria (IV sec. a.C.), e fu utilizzata come cava di pietra
al momento dell'edificazione araba di Il Cairo. Della magnificenza urbanistica e
architettonica di
M. oggi restano soltanto pochi resti: pochi tratti
delle mura di recinzione del tempio di Ptah, alcune statue, una sfinge di
alabastro, forse della XXVIII dinastia.