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Memorie d'oltre tomba.

Opera di François-René de Chateaubriand, di carattere autobiografico. L'autore ne concepì il progetto per la prima volta nel 1803, ma ne iniziò la composizione solo nel 1811, protraendone poi la stesura, tra vari rimaneggiamenti e perfezionamenti, fino all'anno della morte (1848). Dal 1848 al 1850 venne pubblicata in appendice al giornale "La Presse", ma ottenne una edizione completa solo nel 1948, in occasione del centenario della morte dello scrittore. Filo conduttore dell'opera è il tema del rimpianto della giovinezza e il sentimento tragico della vecchiaia e della morte. L'autore rivive gli avvenimenti della sua vita da una lontananza indefinita, come ricordo postumo, anticipando l'evento della propria morte e la possibilità di manifestarsi dall'oltretomba. L'opera risente della sensibilità del primo Romanticismo, della tendenza ad enfatizzare in senso eroico la personalità dell'individuo, con un gusto cupo e goticheggiante che talora sfiora la necrofilia. Le Memorie rappresentano forse la testimonianza più compiuta dell'egocentrismo e del narcisismo dell'autore; costante si fa la tendenza da parte sua ad organizzare intorno a sé tutto il mondo circostante. Al di là del suo significato letterario, l'opera ha valore anche come documento storico, poiché in essa Chateaubriand ripercorre la sua vita di scrittore, di soldato, di politico e di diplomatico, fornendo una serie di giudizi sui personaggi e sugli avvenimenti a lui contemporanei: sono interessanti le descrizioni dei Paesi che l'autore visitò e i ritratti dei personaggi celebri che ebbe occasione di conoscere (Napoleone, Washington, Luigi XVI, Maria Antonietta, Marat, Mirabeau, Robespierre, Casanova).