Bot. - Nome con il quale sono comunemente indicate le piante appartenenti alla
specie
Punica granatum, della famiglia Punicacee. È una pianta
arbustiva, alta fino a 4 m, dall'aspetto cespuglioso, con i rami inseriti sulle
branche due a due per ogni nodo e rivolti in senso opposto. Le foglie sono
caduche, di piccole dimensioni, oblunghe, lisce e lucenti. I fiori si presentano
singoli o riuniti in gruppi di due o tre; il calice è coriaceo, di colore
rossiccio; la corolla, che può avere cinque o sette petali, è di
colore rosso vivo. Il
m. fiorisce in giugno-luglio e dà frutti
(balaustio o, come è chiamato comunemente, melagrana) in
ottobre-novembre. Il frutto ha dimensioni simili a quelle di un'arancia ed
epidermide coriacea, di colore giallo con sfumature rosse; al suo interno
contiene numerosi semi, di colore granato e traslucidi, con un tegumento acidulo
che costituisce la parte commestibile. Può essere consumato fresco o
trasformato in gelatina, succo, sciroppo. Dalla buccia e dai setti interni si
estrae tannino e si ricavano farmaci con proprietà vermifughe. Il
m., probabilmente di origine persiana, è diffuso in tutti i Paesi
a clima temperato-caldo, in particolare in quelli mediterranei; in Italia
è coltivato in Puglia, Campania, Sicilia, Sardegna. Predilige i terreni
permeabili o di impasto medio, ricchi di humus, e si sviluppa lentamente.