Bot. - Nome comune del
Malus communis o
Pyrus malus, pianta
dicotiledone arborea appartenente alla famiglia delle Rosacee. È
originaria dell'Asia centrale ed è diffusa in tutto il mondo. In Italia
è coltivata soprattutto in Trentino-Alto Adige, Veneto, Piemonte,
Emilia-Romagna. Il
m. ha fusto eretto, alto fino a 10 m, foglie ovali,
seghettate, fiori quasi sempre riuniti in corimbi, con petali bianchi e
sfumature rosate. Fiorisce in marzo-aprile e le diverse specie possono dare
frutti in estate, autunno, inverno. I frutti possono avere forma subsferica,
appiattita ai poli, tronco-conica, oppure allungata e colore verde, giallo o
rosso; le dimensioni sono diverse a seconda della specie (il peso varia dai 200
ai 600 g). Il
m. è, eccettuati pochi casi, autosterile, ovvero non
è in grado di realizzare fecondazioni tra fiori della stessa pianta o di
piante appartenenti alla stessa varietà; di conseguenza occorre unire in
un meleto due o più specie interfertili. Si può moltiplicare per
seme, tuttavia di norma si ricorre alla moltiplicazione per innesto, che
può avvenire su franco (cioè su portainnesto originato da un seme
di varietà coltivata), su selvatico (cioè su portainnesto
originato da una varietà selvatica), su dolcino (come viene definito
impropriamente il portainnesto di scarso vigore) o su paradiso (portainnesto che
genera varietà nane). Un anno o due dopo l'innesto il
m. viene di
solito posto a dimora. Si sviluppa bene sia in pianura, sia in collina;
predilige climi temperati-freddi e si adatta facilmente a quasi tutti i tipi di
terreno. Numerosi sono i parassiti che attaccano i meleti; fra essi i più
dannosi sono: il baco, gli afidi lanigeri, le tentredini, il rodilegno, la muffa
a circoli, l'oidio, le ruggini, le ticchiolature.